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venerdì 29 aprile 2016

#libri: Sotto le ciglia chissà, Fabrizio De André

... "Mi comperai la vita con i canti e i sorrisi"...


Appunti, note, schizzi, parole, frasi scritte di getto su qualsiasi superficie cartacea a disposizione, frammenti che ci permettono di sondare l'animo, qual lato più nascosto di uno dei cantautori italiani più grandi della storia del nostro Paese, Fabrizio De André. 

Il quadro che ne esce è intimo, ironico, beffardo, irriverente, il ritratto di una persona che dalla vita ha avuto tanto, sia in positivo che in negativo, ma ha anche dato tanto, un uomo che parlava dell'amore come della morte, della famiglia come del sesso, dell'amicizia come della sua arte, sempre con passione, carattere e un briciolo di testarda ostinazione. 
   Gli argomenti trattati sono moltissimi, e ci fanno comprendere come i discorsi che pronunciava sul palco, le risposte (spesso al vetriolo) che riservava ai giornalisti o i versi delle sue canzoni fossero frutto di un lavoro lungo e complesso, ma anche di una cultura profonda, di stampo classico e umanistico, che emerge tra le righe e tra i suoi versi. 

Tra i suoi appunti infatti si leggono riflessioni, a volte contraddittorie, diverse varianti della medesima frase, la lista dei "saluti pubblici a privatissimi affetti" da annotare durante la tappa di un tour, i pensieri privati sul suo rapporto travagliato con la religione, un riferimento costante che lo accompagnerà per tutta la vita, specialmente durante il sequestro in Sardegna insieme a Dori Ghezzi.

Faber annotava in maniera istintiva e quasi maniacale impressioni, ricordi, detti popolari appresi nei carruggi di Genova o dai contadini della Gallura, i suoi "luoghi del cuore", ricette, "pensierini" divertenti e goliardici, citazioni e molto altro, un disomogeneo mare di appunti frutto di un lavoro di artigiano meticoloso e virtuoso della lingua, italiana ma anche dialettale.

Leggere le carte inedite di Fabrizio De André, raccolte negli anni dalla moglie Dori Ghezzi e oggi conservate al Centro Studi a lui dedicato presso l'Università di Siena, è emozionante, com'è emozionante immaginare il meticoloso lavoro di cernita e catalogazione, guidato da una profonda ammirazione e stima nei confronti di un artista a tutto tondo, un signorino della Genova bene che ha deciso di trascorrere la sua vita tra gli umili, uscendo prepotentemente dalla sua "gabbia dorata", un uomo forte e fragile al tempo stesso, nato per viaggiare sempre "in direzione ostinata e contraria". 


"Perché scrivo? Per paura. Per paura che si perda il ricordo della vita delle persone di cui scrivo. Per paura che si perda il ricordo di me. O anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile."


mercoledì 27 aprile 2016

#cultura: Fischi di Carta, quando Poesia e Letteratura incontrano la carta stampata

Oggi voglio introdurvi una rivista culturale che ho scoperto soltanto da poco, ma che mi ha subito fatto rizzare le antenne per la qualità dei contenuti proposti e per lo stile elegante, ma accessibile a tutti: sto parlando di "Fischi di Carta", pubblicazione mensile di poesia gratuita, indipendente ed autoprodotta, un progetto tutto genovese nato nel dicembre 2012, che oggi annovera, tra le proprie pagine, una rosa di trenta collaboratori che si occupano di articoli culturali, recensioni, ritratti d'autore e molto, molto altro.

La rivista è nata dal genio di cinque studenti universitari conosciutisi tra le aule dell'ateneo genovese, cinque amanti della letteratura e della poesia che hanno deciso di unire le proprie forze per valorizzare e dare voce ad una forma d'arte che oggi purtroppo non è sufficientemente frequentata e apprezzata, se non addirittura dimenticata, come accade appunto alla poesia.


I "Fischi" si sono aggiudicati anche numerosi importanti riconoscimenti: l'11 ottobre 2012 la rivista è stata premiata dall'associazione culturale LiguriaCultura per l'impegno nella diffusione della cultura e della poesia nel capoluogo ligure, e fondamentale resta la partecipazione al Festival Internazionale della Poesia di Genova il 6 giugno 2014, nonché la sua diffusione anche all'interno dell'ateneo di Bologna.

Parlando della rivista in sé, meritano particolare menzione le rubriche "Prossa Nova", dedicata al variegato mondo della narrativa e ai racconti inviati dai lettori, e l'angolo "Le poesie dei lettori", che favorisce un proficuo dialogo tra redazione e lettori/scrittori.

Ma, oltre alla parte più "seria ed istituzionale", a riprova della qualità della rivista, mi piace riportare, direttamente dal sito di "Fischi di Carta", un piccolo racconto che parla di come viene diffuso questo prodotto editoriale, lontano dalle logiche snob del grande mercato, quotidianamente a stretto contatto con i lettori e non solo:
"... usciti dalle ore di pinzaggio i volti appaiono sfatti e bisogna stare attenti a non inzaccherare le neo rivistine con i copiosi sudori da bestie da pascolo mentre l'aria è oramai appestata dal fumo di molte sigarette consumate per lo stress. La totalità dei numeri è poi suddivisa tra tutti e si stila un piano d'azione settimanale nel quale ognuno avrà delle zone di competenza in cui portare i numeri. Accade quindi che numerosi studenti universitari delle svariate facoltà che popolano Genova, si chiedano chi siano quegli energumeni che, nei giorni successivi, frequentano, carichi come degli sherpa indiani, le bacheche delle loro facoltà, appendendo quasi loscamente in buste di carta (homemade pure quelle) dieci fischi per ognuna. Ecco, sono i cinque Fischianti alla fine della loro opera mensile, pieni di gaudio nell'atto di spargere la rivista ai quattro venti. Solamente uno gioisce dopo, e cioè quello che sta a Bologna in attesa del pacco spedito da Genova che contiene la sua parte del malloppo; solo una volta disimballato il tutto anche lui potrà giovare dell'affissione fischiante. Gli stessi cinque poi, durante il mese si preoccupano di ripercorrere le antiche rotte che li avevano portati all'affissione per controllare l'andazzo della rivista e dell'interesse dei lettori: nel caso qualche busta si sia svuotata, ecco il pronto intervento di un pieno di Fischi. Così di mese in mese la storia si ripete fino ad oggi e speriamo possa prosperare anche grazie a chi visiterà questo sito."
Insomma, passione allo stato puro, non saprei come altrimenti definirla, passione che potete toccare con mano in numerosi punti di distribuzione sparsi per tutta la città di Genova, e anche a Bologna.


Ed ecco come contattare "Fischi di Carta":

  • Email: info@fischidicarta.it/ prossanova@fischidicarta.it
  • www.facebook.com/FischiDiCarta
  • www.twitter.com/FischidiCarta

A questo punto non mi resta che augurarvi una buona lettura, baldi e giovani "fischianti"! ;) 




venerdì 22 aprile 2016

#cultura: Giornata mondiale del Libro e del Diritto d'Autore ad Alessandria

Sabato 23 aprile 2016, presso il Teatro Comunale di Alessandria alle ore 10.00, si terranno i festeggiamenti in onore della Giornata mondiale del Libro e del Diritto d'Autore: la Sala Zandrino ospiterà Mario Andreose, presidente della Casa Editrice "La nave di Teseo" di Milano, che presenterà il libro di Umberto Eco "Pape Satàn Aleppe"; interverrà Stefania Sini, docente di Letterature Comparate presso l'Università del Piemonte Orientale.


Inoltre, alle ore 17.00 della stessa giornata presso il Teatro Comunale - Sala Ferrero, sempre in occasione della "Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d'Autore" si terrà il concerto "DROP 4et feat. Gresino, Barbierato, Zampolini, Piacenza".
   Un salto tra le sonorità del jazz a partire dagli standard di inizio '900, fino ad arrivare alle sonorità del jazz più moderno.
   Musiche da Arthur Schwartz, Horace Silver, Richard Rodgers fino ad arrivare a Joe Henderson, Kenny Wheeler Herbie Hancock, interpreti Riccardo Gresino - pianoforte Leonardo Barbierato - basso Edoardo Zampolini - batteria Fulvio Piacenza - tromba.

Entrambi gli eventi saranno organizzati in collaborazione con la Biblioteca Civica di Alessandria ed il Conservatorio Vivaldi di Alessandria e prevedono l'ingresso libero.
   Ulteriori informazioni: 0131515911

Infine al Cinema Teatro Macallè - Alessandria, Castelceriolo, via Marsala 1/A grande evento con MINGUS in STRINGS: spettacolo per voce recitante e quintetto d'archi con Moni Ovadia e La Musikorchestra di Luca Garlaschelli.
   Prenotazioni al 3894226172; Platea euro 25,00 - Galleria euro 20,00 Apertura Cassa Ore 20,30 Apertura Porte Ore 21,30 Inizio Concerto Ore 22,00.

mercoledì 20 aprile 2016

#RecensioniPerEsordienti: Viktor, Francesco Leo

Nuovo appuntamento con lo spazio dedicato esclusivamente agli scrittori esordienti, nato in collaborazione con il sito http://www.recensioniperesordienti.it/, un angolino fatto di recensioni, focus e interviste agli autori che si affacciano per la prima volta nel variegato mondo letterario che noi lettori famelici tanto amiamo. 

Per chi di voi ancora non lo conoscesse, provvedete subito, mi raccomando: RecensioniPerEsordienti.it è un portale online nato dalla passione di un gruppo di ragazzi per la lettura, la scrittura e la narrativa, un team che ha tanta voglia di mettersi in gioco e diffondere la cultura nel web, un team ben consolidato di cui faccio parte anch'io, con grande piacere. 

E allora proseguiamo la nostra avventurosa partnership, con la mia recensione di un giovane esordiente appassionato di fantasy: quest'oggi parliamo di "Viktor" di Francesco Leo: buona lettura!

Rune, magia bianca e nera, sortilegi, una storia d'amore intrecciata al destino di due ragazzi scelti per una missione forse più grande di loro: questi gli ingredienti principali di “Viktor”, romanzo epic-fantasy che segna l'inizio della Trilogia della Rinascita dell'autore emergente Francesco Leo, un volume corposo che ci trasporta direttamente nel mondo di Mirthya cavalcando il destriero della fantasia più sfrenata.


A dare avvio al romanzo è una visione onirica: in una notte di luna piena, una figura misteriosa si dirige al galoppo verso i ruderi di un castello, pronto ad affrontare lo scontro decisivo contro Zergh, Signore dell'Oscurità, un traditore, che tradì gli altri 8 elementi (Aria, Fuoco, Tuono, Ghiaccio, Luce, Acqua ed Oscurità) che diedero origine a questo incredibile universo.
   Un sogno, che lascia ben presto spazio alla concreta e ben tratteggiata figura di Viktor, giovane abitante del pacifico villaggio di Lezhen, colui che diventerà l'Eletto, scelto per salvare il mondo in compagnia di Selene, la maga bianca co-protagonista della storia.

Leggendo le pagine di questo volume la sensazione di trovarsi in un mondo altro, fantastico e decisamente suggestivo, è concreta, tangibile, poiché la scrittura è affascinante e il potere evocativo indubbio; tuttavia spesso il lettore rischia di cadere in una dilagante e crescente confusione: i personaggi sono molto (forse troppo) numerosi, spesso tratteggiati soltanto, per cui faticano a legarsi al resto della storia, mentre il continuo inserimento di creature fantastiche (centauri, nani, elfi, vampiri...) risulta in certi tratti un po' forzato, rischiando di rallentare la lettura, anche a causa della sua notevole lunghezza (le pagine sono 368).

Nel complesso, le descrizioni sono un punto di forza perché rendono più veritiero lo sviluppo narrativo del romanzo, ma al contempo una debolezza nel momento in cui si fanno eccessivamente prolisse e reiterate.

Proseguendo nell'analisi, positiva la conoscenza dettagliata del mondo delle rune e dei temi più classici e prolifici del mondo del fantasy, che denotano un grande amore e una viscerale passione per questo genere letterario, mentre i risvolti più romantici rendono la lettura più scorrevole anche se spostano il piano più su un filone di tipo adolescenziale e giovanile.

Tirando le somme, un romanzo piacevole, coerente, che tuttavia può essere migliorato rendendo lo sviluppo della trama più agile e scattante, migliorando la sintesi e mantenendo la capacità descrittiva e l'entusiasmo che lo scrittore lascia percepire dalla sua penna.
   Vedremo cosa accadrà nei prossimi due volumi...


lunedì 18 aprile 2016

#cinema: In principio fu il libro... poi il film

Quest'oggi piccolo richiamo a quei pessimi elementi di http://www.themacguffin.it/, per cui ho scritto un pezzo particolarmente nelle mie corde, alla scoperta di cinque eccellenti adattamenti cinematografici di libri decisamente celebri e pluripremiati; tra questi, Il buio oltre la siepe, della recentemente scomparsa Premio Pulitzer Harper Lee, e il cult generazionale per eccellenza, Trainspotting


Se vi siete incuriositi, vi basta un click qui... e buona lettura/ visione! 

giovedì 14 aprile 2016

#arte: "Solidità della Luce", la #mostra di Raffaele Cioffi a Palazzo Cuttica, Alessandria

Sono 11 i dipinti ad olio che Raffaele Cioffi ha preparato per il Salone delle Feste di Palazzo Cuttica di Alessandria, e altrettante tele saranno collocate nelle sale espositive del Palazzo, in dialogo con gli spazi e le opere d'arte della collezione permanente: un passaggio tra passato e contemporaneo che non viene avvertito come una crasi, ma al contrario come sinonimo di eleganza e armonia, dove l'acceso e imponente cromatismo pittorico e materico delle opere di Cioffi si sposa perfettamente con l'ambiente circostante, proponendo un percorso che non si discosta poi molto dai grandi cicli di affreschi che hanno popolato la grande storia dell'arte del nostro Paese. 


Tra i dipinti esposti, merita particolare attenzione "Sfera celeste", omaggio alla settecentesca Sfera Celeste di Pietro Maria da Vinchio; in questo caso la ricerca di Raffaele Cioffi mira a raffigurare la luce attraverso il colore, una luce compatta, che non è più solo uno spazio spirituale ma ha alle spalle l’esperienza moderna della luce artificiale dei monitor e dei neon, a cui conferisce una piena dignità estetica.
   Allo stesso tempo l'artista si interroga sul modo in cui si possa fare pittura attraverso l’utilizzo di strutture primarie del linguaggio artistico e dando ampio spazio al colore come impasto cromatico denso e smaltato.

Splendida anche la serie dei "Sipari", che colpiscono lo spettatore per l'impatto visivo e cromatico estremamente materico, una pittura dai colori accesi, quasi psichedelici, che fa della purezza cromatica la propria cifra stilistica distintiva, e della luce una componente tanto suggestiva quanto protagonista assoluta, quasi tangibile.


Se vi siete incuriositi, e non conoscete ancora Raffaele Cioffi, ecco qualche breve info biografica: nasce a Desio (Milano) nel 1971, e dopo il Liceo Artistico si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera.
   Fondamentale l’incontro con gli artisti Claudio Olivieri e Mario Raciti che segnano profondamente la sua ricerca, orientata verso l’astrazione, con le influenze della pittura analitica e dello Spazialismo.

INFO UTILI:

Solidità della luce, a cura di Luca Pietro Nicoletti 

  • Dal 9 aprile al 22 maggio 2016 
  • Palazzo Cuttica – Museo Civico di Alessandria 
  • Orari: venerdì, sabato, domenica 15,00 - 19,00

Tuttavia, questa non è l'unica mostra che potrete visitare a Palazzo Cuttica: infatti merita attenzione e una visita accurata anche la selezione di opere inedite ad oggi visibili, con un nuovo allestimento del Gabinetto delle Stampe Antiche e Moderne, opere che comprendono un eterogeneo gruppo si artisti, alcuni alessandrini come Giovanni Rapetti, e altri di fama internazionale come Piero Dorazio, con una commistione di tecniche assolutamente affascinante, a partire dal più classico carboncino.

Per quanto riguarda la storia di queste opere, la maggior parte sono entrate a far parte della collezione alessandrina a seguito della vincita del Premio Città di Alessandria negli anni Cinquanta, ma sono presenti anche molte donazioni
   A fare da filo conduttore, il disegno, "il padre di tutte le arti", quello che ci permette di valutare le reali capacità di un artista, in grado di mettere a nudo il vero talento nella creazione artistica. 


Per quanto riguarda gli artisti, sono presenti opere di Piero Dorazio, Giovanni Rapetti, Mino Cerretti, Renzo Rolando, Gustavo Rossi, Pippo Pozzi, Pietro Bisio, Franco Meneguzzo, Tullio Pericoli, Vito Boggeri, Arturo Costa, Piero Rambaudi, Ampelio Tettamanti, Giuseppe Banchieri, Pietro Borghi e Orfeo Tamburi.  


INFO UTILI: 


Opere inedite
a Palazzo Cuttica
  • dal 25/03/2016 al 01/05/2016
  • Palazzo Cuttica - via Parma 1, Alessandria
  • Venerdì, sabato e domenica dalle 15,00 alle 19,00

mercoledì 13 aprile 2016

#libri: Manichini. Viaggio ai confini della realtà, Arianna Borgoglio - Roberto Pestarino

... Oggi, con un po' di emozione, vi presento un piccolo e-book nato dalla fantasia e dalla voglia di mettersi in gioco mia e del fotografo Roberto Pestarino, un volumetto che contiene splendide fotografie, immagini suggestive e dal sapore onirico, un sogno condiviso, accompagnato dalle mie parole ed emozioni, in un lento fluire di sensazioni che, spero, sapranno coinvolgere anche voi. 


Se vi siete incuriositi, e avete voglia di accompagnarci in questo viaggio "ai confini della realtà", ecco dove potete trovare l'e-book:


A presto, e buona lettura... 

lunedì 11 aprile 2016

#cultura: La libreria Bookowski di Genova presenta il suo carico di "primaverili" novità

Oggi vi voglio proporre alcune iniziative organizzate dalla libreria Bookowski di Genova (ve la ricordate? Ve l'avevo presentata proprio qui), che ha già preparato per voi un aprile ricchissimo di eventi culturali decisamente interessanti. 
   Si parte mercoledì 13 ore 19.00 con SEGNALI DI CONFINE, la presentazione dell'omonima rivista semestrale a cura dei membri della redazione Fabio Giovinazzo, Fabio Mazzari e Glauco Piccione; durante la serata si discuterà dei contenuti trattati nel numero di aprile, con un focus sul tema della dialettica uomo/natura e riferimenti alla sempre più frequente nascita in Liguria e non solo di comunità alternative e fenomeni locali anche attraverso l'analisi di alcuni servizi fotografici
 e recensioni cinematografiche che testimoniano alcune sfaccettature del complesso rapporto che ci lega al mondo naturale, il tutto accompagnato dalla musica live eletronics di Matteo Traverso. 

Si prosegue venerdì 22 dalle ore 21.00 con LA SUONATA STONATA!, una serata che inaugura la serie di collaborazioni tra Bookowski e Factotum, associazione culturale genovese, ma della quale non vogliamo svelare troppo per lasciare intatto tutto il gusto della sorpresa...
   Possiamo solo svelare che a intrattenere il pubblico di Bookowski, oltre ai libri e a del buon vino da sorseggiare in compagnia, ci sarà Carlo Meola, un mix perfetto di chitarra e voce!



E ancora, mercoledì 27 alle ore 21.00 l'evento CARTA CANTA con Bookowski + Factotum,
a cura della rivista letteraria Fischi di Carta: Mina cantava "parole, parole parole": ma cosa succede quando le parole di narratori e poeti incontrano quelle dei cantanti?
   Cosa c'entra Coleridge con gli Iron Maiden?
E Lee Masters con De Andrè?
   E Hemingway coi Metallica?
Lo scoprirete solo da Bookowski!

Infine, sabato 30 a partire dalle ore 19.30 sarà la volta di INTÙITI CREATIVE CARDS, la presentazione dell'innovativo mazzo di carte per la Creatività creato dall'alessandrino Matteo Di Pascale, che aiuta a trovare idee, superare la sindrome da pagina bianca e pensare in una maniera più profonda.
   Il mazzo propone 78 modelli di pensiero che ci aiutano a intuire quello che vogliamo dire o fare. Ogni carta è stata disegnata secondo i principi della Psicologia della Forma a partire da uno studio dei Tarocchi Classici, un'occasione unica per sperimentare la propria creatività!

E, già che ci siamo, ricordiamo anche il nuovo orario primaverile:
- Lunedì chiuso
- Martedì 15.30 - 20.00
- Mercoledì, giovedì, venerdì 10.30 - 14.00/15.30 - 20.00
- Sabato, domenica 11.00 - 20.00
Almeno una sera alla settimana verrà organizzata una serata “a modonostro", per rimanere sempre aggiornati cliccate sulla pagina Facebook  o sul sito.

 .

venerdì 8 aprile 2016

#film: Single ma non troppo

Oggi vi propongo il richiamo ad un articolo che ho scritto per il portale di cinema TheMacGuffin.it all'interno della rubrica Lammerda: per la serie un nome, un programma.
   D'altro canto, come potevo non massacrare una squallida commediola del genere?


Se vi siete incuriositi, cliccate qui :) 

mercoledì 6 aprile 2016

#film: Lo stagista inaspettato, Nancy Meyers







Faccio una premessa: solitamente detesto abbastanza le classiche commedie americane, al cinema rido solo ed esclusivamente se mi fanno il solletico (salvo rarissimi e documentati casi) e l'ironia spiccia, più che farmi ridere, mi deprime profondamente.
   Ho guardato con queste amabili premesse "Lo stagista inaspettato", della regista statunitense Nancy Meyers e, contrariamente ad ogni aspettativa, ne sono rimasta piacevolmente sorpresa.






Quella che poteva essere una commedia senile, tutta giocata sul trionfo dei buoni sentimenti e sul patetismo gratuito, è invece sfociata in una storia dolce ma al tempo stesso realistica, profondamente umana, che dove un De Niro in splendida forma interpreta un uomo in là con gli anni che decide di rimettersi in gioco e provare ad intraprendere una nuova attività, uno stagista un po' stagionato, insomma.
   Un personaggio che, da solo, riesce a porre l’attenzione sui cambiamenti intervenuti negli ultimi decenni attraverso il confronto generazionale tra un elegante e perspicace settantenne e i suoi nuovi colleghi di lavoro, trentenni ipertecnologici ma privi di stile.
   Attraverso le vicende dei personaggi il film ripercorre le evoluzioni della nostra società, ormai in preda dell’era della tecnologia digitale, caratterizzata dalla ricerca di informazioni su google e da una notevole povertà di sentimenti ed emozioni.

Per quanto riguarda il cast, anche la Hathaway merita un plauso particolare, perfetta nell'interpretare una donna contemporanea, sempre in guerra tra il suo ruolo di mamma e quello di donna in carriera, divorata dai sensi di colpa per aver affidato la gestione della casa al marito, un personaggio che non può permettersi nemmeno un momento di debolezza, chiuso com'è all'interno di una corazza che ha dovuto costruirsi con le sue mani per non soccombere in una società di sciacalli.
   Perché diciamolo, se sei donna, le difficoltà nel mondo del lavoro sono doppie, e se sei intelligente sono pure triple, anche nel 2016. 

Insomma, nel complesso una commedia leggera senza troppe pretese, che non vuol farci la morale ma che ci dona numerose riflessioni e anche un messaggio assolutamente positivo: la voglia di vivere non ci deve mai abbandonare, nemmeno a 70 anni o più, nonostante le avversità che il destino ci mette davanti.


lunedì 4 aprile 2016

#libri: Le mirabolanti avventure di Spazz-Never, Nathan K. Raven


Se fosse un film, avrebbe la potenza di Arnold Schwarzenegger (con tanto di capello biondo a spazzola, gelido occhio ceruleo e virile mascellone, che ci sta sempre bene), saprebbe combattere come Jean – Claude Van Damme, e avrebbe un umorismo criptico alla Buster Keaton.
   Ma Spazz-Never è un super eroe cartaceo, protagonista di un libro tanto ironico quanto sarcastico, Le mirabolanti avventure di Spazz-Never (2011), opera sui generis esattamente come il suo autore, Nathan K. Raven. 

Uno pseudonimo dietro al quale si cela uno “scrittore fantasma”, del quale non si conosce assolutamente nulla, se non la vena dissacrante e la penna acuta, un autore che ha saputo circondarsi di un sapiente alone di mistero, che intriga il lettore e lo spinge ad avvicinarsi al mitico Spazz.



La vicenda narra delle epiche gesta di Spazz-Never che, oltre a eliminare anche la minima traccia di neve dal pianeta Terra con potenza impressionante, ha un'altra mission ben precisa, una strenua lotta contro le ingiustizie e le perfidie della sua nemesi, il diabolico Dottor Maleficus.
   Talmente malvagio da avere letteralmente perso la faccia, ma non la voglia di conquistare il mondo o distruggerlo - su questo è ancora piuttosto indeciso anche lui.
   E così questo paladino che abita nell'assolata Califoggia, spazzaneve di professione e picchiaduro per vocazione, questo Action Man de 'noantri, non solo dovrà risolvere un'assurda situazione climatica nel paese di BelTempo, ma dovrà anche opporsi ad un folle bombardamento, al dilagare di un subdolo social network di dubbia moralità e al potere crescente della pubblicità spazzatura.
   Tutto questo a discapito della sua vita privata, fatta di abbondanti merende e partite di football degli Schiappers. 

Quello che può apparire semplicemente il divertissement di un burlone cela invece un'aspra, cinica ed esilarante satira dei tempi che corrono: un supereroe che si trova a dover fronteggiare le nevrosi della contemporaneità, l'idiozia dilagante che affligge i mass media nazionali (e non solo), la dipendenza dai social network che porta alla totale caduta delle barriere del pudore, della dignità e del buon senso, la pubblicità martellante che saprebbe vendere, ai poveri sventurati che vi incappano, anche una tanica di “latte di gallina”.

Lo stile è incalzante, ricco di termini rubati al parlato che calzano a pennello con il contesto, dinamico e sintetico, con dialoghi surreali e decisamente spassosi.
Insomma, Spazz–Never ha soppiantato Superman, Batman e anche Iron Man, e si è attestato al numero uno del politically (un)correct.

"Questo articolo è apparso il 01/04/2016 sulla rivista online Paper Street. Per gentile concessione."
http://www.paperstreet.it/cs/leggi/le-mirabolanti-avventure-di-spazz-never-nathan-k-raven.html#sthash.crjRGRTh.dpuf

venerdì 1 aprile 2016

#arte: "Caravaggio e il suo tempo" in mostra al Castello di Miradolo

Primavera è finalmente arrivata, quale occasione migliore per concedersi qualche gita fuoriporta, alla scoperta di luoghi suggestivi magari non troppo lontani da casa?
   Io a Pasquetta non me lo sono certo fatto ripetere due volte, e sono partita alla volta del Castello di Miradolo, sede, ancora per qualche giorno (fino al 10 aprile 2016), della mostra "Caravaggio e il suo tempo", organizzata dalla Fondazione Cosso in collaborazione con Vittorio Sgarbi e Antonio D'Amico.

Al Castello di Miradolo, gioiello neogotico alle porte della cittadina piemontese di Pinerolo, sono esposti circa quaranta dipinti, molti dei quali mai visibili prima d’ora in Italia, provenienti da istituzioni museali e da collezioni private italiane ed estere, utili a mettere a fuoco il genio di Caravaggio, sognato, cercato e guardato da straordinari maestri caravaggeschi che raccontano la realtà e con essa la vita.


Il percorso espositivo si snoda attraverso tre sezioni, la prima delle quali centra l’attenzione sulla giovinezza e sugli anni della formazione di Caravaggio, tra Milano e Roma, avviando un inedito confronto tra tre superbe tele realizzate dai maestri del giovane Michelangelo Merisi, Simone Peterzano e il Cavalier D'Arpino.

Si prosegue poi con il legame florido tra Caravaggio e il genere della Natura morta, in cui la realtà si specchia nella pittura fornendo un’illusione del reale di significativa rilevanza.
   La mostra tenta di far luce sull’attività dell’Accademia romana del Marchese Giovanni Battista Crescenzi, con opere di Tommaso Salini, Pietro Paolo Bonzi e Agostino Verrocchi.

La seconda sezione ruota intorno alla Maddalena di Caravaggio, della Galleria Doria Pamphilj di Roma, una delle invenzioni più sorprendenti del Maestro, fondamentale per comprendere lo sviluppo della sua arte.
   Nel bellissimo dipinto, cuore nevralgico della mostra, la giovane donna rappresenta “la verità del pentimento espresso dalla Maddalena e qui tradotto senza orpelli e senza l'artificio del devozionale e del religioso”, come sottolineato da Vittorio Sgarbi in occasione della presentazione della mostra.  
   L'opera è esposta per la prima volta in Piemonte e apre il suggestivo e spettacolare confronto con il tempo di Caravaggio, in cui artisti di tutta Europa arrivarono a Roma per conoscere i segreti di colui il quale rivoluzionerà per sempre la pittura.


Infine, nella terza sezione, troviamo artisti che tengono gli occhi spalancati sulla realtà che sono, fra gli altri, il senese Rutilio Manetti, il genovese Gioacchino Assereto, Giovanni Serodine, il calabrese Mattia Preti e lo spagnolo Ribera di cui si potranno ammirare due capolavori come le Lacrime di San Pietro e La testa di San Giovanni Battista del Museo Civico Filangieri di Napoli.

La mostra propone due straordinari enigmi dell’arte caravaggesca, riflettendo sulle repliche autografe del maestro lombardo.
   Infatti, è possibile ammirare il discusso San Francesco in estasi, della Galleria d’Arte antica dei Musei Civici del Castello di Udine, e il San Francesco in meditazione proveniente da Malta e mai visto prima d’ora in Italia.

Oltre alla mostra, merita particolare attenzione anche l'inedita colonna sonora dedicata, frutto di uno studio comparato tra pittura e musica: "Lezioni di Tenebre" è il titolo dell'installazione sonora, a cura di Roberto Galimberti e del progetto Avant-dernière pensée, concepita per "Caravaggio e il suo tempo" e che si sviluppa lungo l’intero percorso espositivo.
   L’opera è una riscrittura, per archi e soprano, delle tre Leçons de Ténèbres di François Couperin, composte nel 1714 per le liturgie della Settimana Santa.
   Intensamente introspettive, intonano i versi delle Lamentazioni del profeta Geremia per la distruzione di Gerusalemme.

Per quanto riguarda il suo significato, il testo diviene una metafora della solitudine della Maddalena e il rito dello spegnimento delle candele fino all’oscurità, che accompagnava originariamente l’esecuzione, un’evocazione della pittura di Caravaggio e della lezione per il suo tempo.


Info utili:

Orari

Giovedì e venerdì: 14.00/18.00

Sabato, domenica e lunedì: 10.00/18.30

Chiuso il martedì e il mercoledì.


Biglietti

Intero: 10 €

Ridotto: 8 € (gruppi, convenzionati, studenti fino a 26 anni, over 65)

Ridotto dai 6 ai 14 anni: 3 €

Gratuito: bambini fino a 6 anni, Abbonati Musei

Servizio di audioguide

5 € a persona

Per ulteriori informazioni:

info@fondazionecosso.it
Tel. 0121.376545

E infine, una piccola chicca per chi volesse visitare la mostra nei giorni 2-3 e 9 aprile 2016: il concerto al Castello organizzato per salutare la mostra dedicata a Caravaggio, "Maddalena", una libera reinterpretazione dell'oratorio "La conversione di Maria Maddalena" di Giovanni Bononcini, eseguita per la prima volta a Vienna nel 1701. 
    Si tratta di un ulteriore omaggio alla Maddalena penitente di Caravaggio, che rivela il monologo interiore della fanciulla, nell'atto di abbandonare i simboli della vanità, del lusso e dei piaceri carnali.

Due soprani e un basso, archi e tastiere storiche racconteranno l'intenso tormento della fanciulla, una performance itinerante dove pubblico, musicisti e cantanti si incontreranno in un luogo suggestivo come le sale espositive del Castello.
   Accanto alla performance musicale, potrete assistere anche a quella visiva, attraverso una grande installazione video realizzata lungo il percorso, che mostra tre modelle abbigliate come la Maddalena del dipinto, in posa in una stanza circondata da specchi, un moderno ritratto vivente che ci mostra una Maddalena contemporanea.

Esecutori:
Roberto Galimberti - violino e direzione
Francesca Lanza - Maddalena, soprano
Alexandra Zabala - Amor Divino, soprano
Evans Tonon - Amor Profano, basso
Marco Pennacchio - violoncello
Laura Vattano - armorium

Marco Ventriglia - regia audio e supervisione tecnica
Giulio Pignatta - intermedia
Edoardo Pezzuto - luci

Info utili:

Giorni
2-3-9 aprile

Orario
ore 21.15

Biglietti
Intero: 22 euro
Ridotto Abbonati Musei: 20 euro
Ridotto fino a 18 anni: 15 euro
Gratuito per bambini fino a 6 anni.
Nel biglietto è compresa la visita alla mostra.

Prenotazione obbligatoria, posti limitati.
Per Info: tel. 0121.502761 - email: info@fondazionecosso.it