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martedì 6 dicembre 2016

#libri: Introspezioni, Giuseppe Caliendi

Ecco con un nuovo appuntamento dedicato agli scrittori esordienti, nato in collaborazione con il sito http://www.recensioniperesordienti.it/ per proporvi recensioni, focus e interviste agli autori che si affacciano per la prima volta nel variegato mondo letterario che noi lettori famelici tanto amiamo.

Per chi di voi ancora non lo conoscesse, provvedete subito, mi raccomando: RecensioniPerEsordienti.it è un portale online nato dalla passione di un gruppo di ragazzi per la lettura, la scrittura e la narrativa, un team che ha tanta voglia di mettersi in gioco e diffondere la cultura nel web, un team ben consolidato di cui faccio parte anch'io, con grande piacere.

E allora proseguiamo con la nostra avventurosa partnership con la recensione di una giovane autrice che promette decisamente bene: quest'oggi parliamo di "Introspezioni" di Giuseppe Caliendi: buona lettura!


Una classe di alunni e professori “decisamente scalmanati”, la cronaca di un insolito viaggio in treno, una morte efferata e apparentemente senza senso, un convegno importante dai risvolti improbabili...       Questi sono solo alcuni degli spunti che danno origine agli otto racconti presenti all'interno della breve silloge di Giuseppe Calendi, Introspezioni, una raccolta originale ma che non soddisfa fino in fondo il lettore.

Infatti, se risulta assolutamente vincente l'idea di trarre ispirazione da fatti della realtà quotidiana, la trama risulta invece inconsistente, a tratti fumosa, un limite che impedisce di godere anche dei numerosi momenti di ironia che arricchiscono la narrazione.

Manca l'emozione, il gusto della scoperta, e questo rende fragile l'intero apparato narrativo, un vero peccato considerando, invece, la qualità dello stile: la prosa è ben scritta e articolata, ricca di dettagli gustosi e ben assortiti, e allo stesso modo i personaggi, tratteggiati con fantasia e sapienza descrittiva, come del resto le numerose situazioni che ci vengono proposte.

Insomma, è chiaro il tentativo di totale stravolgimento della visuale quotidiana, sicuramente percepibile il ribaltamento del concetto di normalità che pervade l'intero lavoro dell’autore, desideroso di rompere con un gesto deciso quella coltre rassicurante che poniamo di fronte alla nostra abitudinaria consuetudine, ma l'effetto finale risulta poco riuscito: davanti ai racconti si resta basiti, ne esce difficile la comprensione, il caos la fa da padrone rischiando di allontanare il lettore piuttosto che incatenarlo, pur con sacrosanta stravaganza e originalità. 

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