Etichette

lunedì 6 febbraio 2017

#RecensioniperEsordienti: Condannati a morte, Paola Di Nino

Nuovo appuntamento con lo spazio dedicato esclusivamente agli scrittori esordienti, nato in collaborazione con il sito http://www.recensioniperesordienti.it/ e il portale Chanceincomune.it, due siti ricchi di recensioni, focus e interviste agli autori che si affacciano per la prima volta nel variegato mondo letterario che noi lettori famelici tanto amiamo. 

Per chi di voi ancora non lo conoscesse, provvedete subito, mi raccomando: RecensioniPerEsordienti.it è un portale online nato dalla passione di un gruppo di ragazzi per la lettura, la scrittura e la narrativa, un team che ha tanta voglia di mettersi in gioco e diffondere la cultura nel web, un team ben consolidato di cui faccio parte anch'io, con grande piacere. 

E allora proseguiamo la nostra avventurosa partnership, con la mia recensione di una giovane esordiente dall'indubbio talento: quest'oggi parliamo di Condannati a morte di Paola Di Nino: buona lettura!


Condannati a morte è un romanzo coraggioso, forte, che non ha paura di affrontare un tema tanto attuale quanto scomodo: quello della violenza e degli abusi nelle carceri. 

La protagonista femminile tratteggiata da Paola Di Nino è una guardia carceraria che non si accontenta di svolgere il proprio compito a testa bassa, senza porsi domande. 
   Il suo senso di giustizia la porta a combattere per la causa di Koray e Azmiye, fratello e sorella condannati ingiustamente, vittime silenziose di una giustizia che troppo spesso è impegnata a perseguire i propri interessi piuttosto che scovare i veri colpevoli di un sistema malato. 

Una vicenda dove il canonico lieto fine è sostituito dall'amarezza della sconfitta, unito tuttavia alla speranza, quella che le tante anime abusate possano avere, anche dopo la morte, un barlume di verità.

L'autrice narra una storia difficile e lo fa in prima persona, catapultando il lettore all'interno di un carcere come tanti, facendoci percepire a pelle il dolore, la sporcizia, l'umiliazione e la violenza alla quale ci siamo ormai, tristemente, assuefatti. 

Leggendo questo volume ci si immedesima facilmente nella protagonista, nella sua frustrazione durante la ricerca di prove e alleati con cui combattere una guerra che potrebbe sembrare già persa in partenza, nell'ulteriore difficoltà di essere donna in un ambiente di soli uomini (o, per meglio dire, di soli maschilisti), il senso di soffocamento di chi annaspa in un mare di corruzione dilagante.  

Proprio per rendere al meglio questo spettro cromatico personale la narrazione procede al ritmo delle emozioni della protagonista, diventando fin dalle prime pagine un racconto intimistico ed emozionante scritto con uno stile fluido, mai banale e coinvolgente. 

Un esordio decisamente importante, dove la bravura dell'autrice si vede specialmente nella cura dedicata all'aspetto introspettivo dell'opera, e nella scelta di raccontare la vita in un penitenziario, contesto ancora sconosciuto (volutamente?), specialmente nel nostro Paese.  

Nessun commento:

Posta un commento