Etichette

martedì 4 aprile 2017

#libri: Central Park, Guillame Musso

New York. 
Otto del mattino. 
   Alice, una giovane poliziotta di Parigi, e Gabriel, pianista jazz americano, si svegliano ammanettati tra loro su una panchina di Central Park. 
   Non si conoscono e non ricordano nulla del loro incontro. 
La sera prima, Alice era a una festa sugli Champs-Elysées con i suoi amici, mentre Gabriel era in un pub di Dublino a suonare. Impossibile? 
   Eppure... Dopo lo stupore iniziale le domande sono inevitabili: come sono finiti in una situazione simile? 
   Da dove arriva il sangue di cui è macchiata la camicetta di Alice? 
Perché dalla sua pistola manca un proiettile? 
   Per capire cosa sta succedendo e riannodare i fili delle loro vite, Alice e Gabriel non possono fare altro che agire in coppia. 
   La verità che scopriranno finirà per sconvolgere le loro vite. 
Un thriller magistrale - oltre un milione di copie vendute in Francia - che conquista il lettore sin dalla prima scena e lo avvolge in una spirale implacabile.



Come possiamo già intuire dalla trama, il ritmo di questo romanzo, "Central Park", dello scrittore francese Guillame Musso, è incalzante, perfettamente strutturato, adrenalinico oltre ogni immaginazione.
   La capacità di sorprendere, spiazzare il lettore ad ogni pagina è sicuramente il tratto saliente, nonché il maggior pregio di quest'opera: apparentemente ci si avvicina alla realtà dei fatti, la verità sembra sempre dietro l'angolo ma, dopo un istante di esitazione, le carte in tavola vengono immediatamente capovolte, fino ad arrivare all'incredibile epilogo, che va a toccare anche tematiche delicate, e non semplici da sviluppare in un romanzo, specialmente un thriller psicologico. 

Lo sviluppo narrativo è ineccepibile, ma ciò che colpisce al primo sguardo è la fortissima caratterizzazione dei personaggi: Alice è una donna forte, determinata fino alla testardaggine, protetta da una scorza dura che nasconde, scavando per bene, un'anima straziata dai ricordi di un passato difficile da digerire, anche per il lettore, una figura che ci mantiene in perenne tensione, ci fa rabbia, ci fa emozionare, commuovere e soffrire; Gabriel, al contrario, è un personaggio difficile da definire: un personaggio fluido, impossibile da cogliere e definire precisamente, lo conosciamo come pianista di jazz ma la sua evoluzione psicologica e personale sembra non avere mai termine.

Un thriller intenso che colpisce a fondo senza bisogno di ricorrere all'utilizzo di violenza, brutalità carnalità gratuite, come sempre più spesso accade specialmente in questo genere letterario, un volume che non si legge, si divora letteralmente nel giro di poche ore, grazie a un intreccio raffinato di sottile intelligenza, astuzia e fascino che conferma tutta l'eleganza della letteratura francese contemporanea.

Nessun commento:

Posta un commento