Primavera è finalmente arrivata, quale occasione migliore per concedersi qualche gita fuoriporta, alla scoperta di luoghi suggestivi magari non troppo lontani da casa?
Io a Pasquetta non me lo sono certo fatto ripetere due volte, e sono partita alla volta del Castello di Miradolo, sede, ancora per qualche giorno (fino al 10 aprile 2016), della mostra "Caravaggio e il suo tempo", organizzata dalla Fondazione Cosso in collaborazione con Vittorio Sgarbi e Antonio D'Amico.
Al Castello di Miradolo, gioiello neogotico alle porte della cittadina piemontese di Pinerolo, sono esposti circa quaranta dipinti, molti dei quali mai visibili prima d’ora in Italia, provenienti da istituzioni museali e da collezioni private italiane ed estere, utili a mettere a fuoco il genio di Caravaggio, sognato, cercato e guardato da straordinari maestri caravaggeschi che raccontano la realtà e con essa la vita.
Il percorso espositivo si snoda attraverso tre sezioni, la prima delle quali centra l’attenzione sulla giovinezza e sugli anni della formazione di Caravaggio, tra Milano e Roma, avviando un inedito confronto tra tre superbe tele realizzate dai maestri del giovane Michelangelo Merisi, Simone Peterzano e il Cavalier D'Arpino.
Si prosegue poi con il legame florido tra Caravaggio e il genere della Natura morta, in cui la realtà si specchia nella pittura fornendo un’illusione del reale di significativa rilevanza.
La mostra tenta di far luce sull’attività dell’Accademia romana del Marchese Giovanni Battista Crescenzi, con opere di Tommaso Salini, Pietro Paolo Bonzi e Agostino Verrocchi.
La seconda sezione ruota intorno alla Maddalena di Caravaggio, della Galleria Doria Pamphilj di Roma, una delle invenzioni più sorprendenti del Maestro, fondamentale per comprendere lo sviluppo della sua arte.
Nel bellissimo dipinto, cuore nevralgico della mostra, la giovane donna rappresenta “la verità del pentimento espresso dalla Maddalena e qui tradotto senza orpelli e senza l'artificio del devozionale e del religioso”, come sottolineato da Vittorio Sgarbi in occasione della presentazione della mostra.
L'opera è esposta per la prima volta in Piemonte e apre il suggestivo e spettacolare confronto con il tempo di Caravaggio, in cui artisti di tutta Europa arrivarono a Roma per conoscere i segreti di colui il quale rivoluzionerà per sempre la pittura.
Infine, nella terza sezione, troviamo artisti che tengono gli occhi spalancati sulla realtà che sono, fra gli altri, il senese Rutilio Manetti, il genovese Gioacchino Assereto, Giovanni Serodine, il calabrese Mattia Preti e lo spagnolo Ribera di cui si potranno ammirare due capolavori come le Lacrime di San Pietro e La testa di San Giovanni Battista del Museo Civico Filangieri di Napoli.
La mostra propone due straordinari enigmi dell’arte caravaggesca, riflettendo sulle repliche autografe del maestro lombardo.
Infatti, è possibile ammirare il discusso San Francesco in estasi, della Galleria d’Arte antica dei Musei Civici del Castello di Udine, e il San Francesco in meditazione proveniente da Malta e mai visto prima d’ora in Italia.
Oltre alla mostra, merita particolare attenzione anche l'inedita colonna sonora dedicata, frutto di uno studio comparato tra pittura e musica: "Lezioni di Tenebre" è il titolo dell'installazione sonora, a cura di Roberto Galimberti e del progetto Avant-dernière pensée, concepita per "Caravaggio e il suo tempo" e che si sviluppa lungo l’intero percorso espositivo.
L’opera è una riscrittura, per archi e soprano, delle tre Leçons de Ténèbres di François Couperin, composte nel 1714 per le liturgie della Settimana Santa.
Intensamente introspettive, intonano i versi delle Lamentazioni del profeta Geremia per la distruzione di Gerusalemme.
Per quanto riguarda il suo significato, il testo diviene una metafora della solitudine della Maddalena e il rito dello spegnimento delle candele fino all’oscurità, che accompagnava originariamente l’esecuzione, un’evocazione della pittura di Caravaggio e della lezione per il suo tempo.
Info utili:
Orari
Giovedì e venerdì: 14.00/18.00
Sabato, domenica e lunedì: 10.00/18.30
Chiuso il martedì e il mercoledì.
Biglietti
Intero: 10 €
Ridotto: 8 € (gruppi, convenzionati, studenti fino a 26 anni, over 65)
Ridotto dai 6 ai 14 anni: 3 €
Gratuito: bambini fino a 6 anni, Abbonati Musei
Servizio di audioguide
5 € a persona
Per ulteriori informazioni:
info@fondazionecosso.it
Tel. 0121.376545
E infine, una piccola chicca per chi volesse visitare la mostra nei giorni 2-3 e 9 aprile 2016: il concerto al Castello organizzato per salutare la mostra dedicata a Caravaggio, "Maddalena", una libera reinterpretazione dell'oratorio "La conversione di Maria Maddalena" di Giovanni Bononcini, eseguita per la prima volta a Vienna nel 1701.
Si tratta di un ulteriore omaggio alla Maddalena penitente di Caravaggio, che rivela il monologo interiore della fanciulla, nell'atto di abbandonare i simboli della vanità, del lusso e dei piaceri carnali.
Due soprani e un basso, archi e tastiere storiche racconteranno l'intenso tormento della fanciulla, una performance itinerante dove pubblico, musicisti e cantanti si incontreranno in un luogo suggestivo come le sale espositive del Castello.
Accanto alla performance musicale, potrete assistere anche a quella visiva, attraverso una grande installazione video realizzata lungo il percorso, che mostra tre modelle abbigliate come la Maddalena del dipinto, in posa in una stanza circondata da specchi, un moderno ritratto vivente che ci mostra una Maddalena contemporanea.
Esecutori:
Roberto Galimberti - violino e direzione
Francesca Lanza - Maddalena, soprano
Alexandra Zabala - Amor Divino, soprano
Evans Tonon - Amor Profano, basso
Marco Pennacchio - violoncello
Laura Vattano - armorium
Marco Ventriglia - regia audio e supervisione tecnica
Giulio Pignatta - intermedia
Edoardo Pezzuto - luci
Info utili:
Giorni
2-3-9 aprile
Orario
ore 21.15
Biglietti
Intero: 22 euro
Ridotto Abbonati Musei: 20 euro
Ridotto fino a 18 anni: 15 euro
Gratuito per bambini fino a 6 anni.
Nel biglietto è compresa la visita alla mostra.
Prenotazione obbligatoria, posti limitati.
Per Info: tel. 0121.502761 - email: info@fondazionecosso.it
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