Nuovo appuntamento con lo spazio dedicato agli scrittori esordienti, nato in collaborazione con il sito http://www.recensioniperesordienti.it/ e il portale ChanceinComune, un angolino fatto di recensioni, focus e interviste agli autori che si affacciano per la prima volta nel variegato mondo letterario che noi lettori famelici tanto amiamo.
Per chi di voi ancora non lo conoscesse, provvedete subito, mi raccomando: RecensioniPerEsordienti.it è un portale online nato dalla passione di un gruppo di ragazzi per la lettura, la scrittura e la narrativa, un team che ha tanta voglia di mettersi in gioco e diffondere la cultura nel web, un team ben consolidato di cui faccio parte anch'io, con grande piacere.
E allora proseguiamo la nostra avventurosa partnership, con la mia recensione di un'autrice davvero in gamba: quest'oggi parliamo di "Allison Carter. Il caso Bright" di Claudia Crocioni: buona lettura!
Cinquecento pagine. Cinquecento pagine sono tante, specialmente per un romanzo giallo (o, per meglio dire, poliziesco), il ritmo rischia di rallentare, l'adrenalina di scemare, la suspense di spegnersi pian piano, come una candela consumata.
Capita, sì, ma certamente non con Allison Carter. Il caso Bright, ultima fatica della giovane e talentuosa autrice romana Claudia Crocioni, un romanzo che, una volta letto, tutto d'un fiato, non si dimentica.
Tutti i fattori concorrono per farne un volume assolutamente appassionante: la scrittura è agile, veloce ma allo stesso tempo psicologicamente introspettiva, le atmosfere sono quelle del thriller, dove la violenza irrompe in una piccola realtà cittadina, ma soprattutto i personaggi, che si mostrano al lettore nudi, senza filtri, in preda a passioni ed emozioni tangibili.
Sarà una scia di efferati delitti, sarà la spirale di dolore che avvolge ogni cosa, sarà la fragilità che accomuna uomini e donne soli, in balia di un destino spesso crudele, ad avvicinare i due protagonisti principali, Allison Carter, detective coraggiosa dal passato difficile, e Aaron Fisher, il ragazzo che, gradualmente, riuscirà a far breccia nel suo cuore indurito dalla vita.
La vicenda si svolge nella cittadina di Bluehill (con qualche incursione in Italia e in Tibet), dove la nostra Allison, dopo un tragico aborto e il fallimento del matrimonio con Ben, è alle prese con il caso più difficile della sua carriera; a farle da braccio destro il fedele Steven Cowell, vero e proprio angelo custode e sincero amico.
Una volta conosciuto l'enigmatico Aaron, tutti gli elementi sembreranno convergere verso il Naticode, night club ritrovo della malavita locale, luogo di spaccio di una micidiale droga – proprio la bright che dà il titolo al romanzo – in grado di indurre le proprie vittime in stato vegetativo.
L'adrenalina cresce, l'uso del flashback e della narrazione in prima persona dei vari personaggi conferisce freschezza ed empatia verso il lettore, l'epilogo è una sorpresa continua, che spiazza il lettore con sapienza: chi entra nel mondo di Allison Carter, difficilmente ne esce (e la cosa ci piace molto, ovviamente!).
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