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venerdì 7 ottobre 2016

#fotografia: "The other side of Seoul", Fabio Menghinasso

Un mese e mezzo a Seoul. Un fotografo. Il risultato? Una serie di Polaroid intense e delicate al tempo stesso, dove la fluidità dei contorni, la scelta di immagini abilmente rubate alla quotidianità, la capacità di trasfigurare elementi paesaggistici apparentemente comuni in una dimensione che ha, per certi versi, un non so che di onirico, i colori quasi acquerellati, sfumati, pennellate di luce che pervade le immagini, le fa vivere, lasciando trasparire una profonda sensibilità e un occhio esperto, ma non per questo disincantato.


Di cosa sto parlando? Di un progetto fotografico decisamente interessante, "The other side of Seoul", di Fabio Menghinasso, giovane fotografo della provincia di Alessandria che ha tutte le carte in regola per  emergere nel variegato mare magnum della fotografia contemporanea.


"Tutti noi abbiamo un'immagine della città moderna, piena di luci, con alti grattacieli, con uomini d’affari in continuo movimento e gente ricca grazie alla loro forte economia. E’ così in parte: Seoul ha una doppia faccia, è ricca nella parte sud ma povera al nord, dove la maggior parte dei palazzi è fatiscente, ci sono persone povere che in strada mendicano per il cibo e uomini in solitudine ridotti come automi a causa del lavoro asfissiante. Nelle mie polaroid ho voluto catturare un volto meno “turistico” della capitale coreana.”, sottolinea Fabio riguardo la sua esperienza.


E c'è riuscito, eccome se c'è riuscito, tant'è che questo reportage ha iniziato a circolare sul web ed è stato pubblicato anche da portali online specializzati, come ArtAbout.

Trasformare la quotidianità in bellezza: una mission ambiziosa, un risultato che, da solo, parla chiaro.

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