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venerdì 27 gennaio 2017

#libri: I giorni dell'abbandono, Elena Ferrante





Una donna, un uomo, un amore, la fine di una storia, questi i protagonisti del romanzo “I giorni dell’abbandono”, opera intensa della misteriosa scrittrice Elena Ferrante, la partenopea di cui nulla si sa se non il nome.

Tutta la vicenda ruota attorno a Olga, una donna appagata, madre di due figli che ama, detentrice di una vita serena, una donna "normale" che viene improvvisamente catapultata in un incubo.
   Mario, suo marito, quell'uomo tanto amato e desiderato, senza dare nessun segnale di preavviso, la lascia, vittima di un “vuoto di senso” che non riesce a colmare.





Già, peccato che il “vuoto di senso” si identifichi in Carla, una ragazza di vent'anni appena che gli ha fatto completamente perdere la testa, una relazione che cresce per ben cinque anni all'insaputa di Olga che, fragile, ferita, incerta, decide inizialmente di credere fermamente alle parole del marito, fidandosi di lui, rivivendo la sua storia d'amore, giustificando il suo uomo, cercando di comprendere, mentre sullo sfondo tutta la sua esistenza sta andando a scatafascio: le notti diventano troppo fredde, sole, i gesti perdono il loro significato, i figli diventano un'appendice fastidiosa, la vita stessa inizia a pesare.

Giorno dopo giorno Olga sfiorisce, perde il suo fascino, l’eleganza, la sicurezza ma soprattutto il controllo su se stessa e sugli altri, nel momento in cui si accorge che gli sguardi degli amici diventano di compatimento, diventando così una donna eccessiva, violenta e sfrontata, usando un linguaggio sboccato che non le appartiene, solo per non farsi vedere disperata, devastata e sofferente.

L'abisso nel quale precipita Olga sembra senza fine, il dolore diventa rassegnazione, la disperazione le fa perdere lucidità, giorno e notte, buio e luce, sonno e veglia si mescolano in una realtà allucinata e frustrante. 
   Ma, una volta toccato il fondo, non si può far altro che risalire: e allora, tra i cocci di un'esistenza spezzata, Olga troverà dentro di sé la forza di continuare a vivere, pian piano, un passo alla volta, un'emozione alla volta.

I giorni dell’abbandono” è un romanzo che racconta dell’intimità di una donna segnata nel profondo, del coraggio di ricostruirsi una vita per sé e per i propri figli, della volontà di rimettersi in gioco, con uno stile narrativo forte, violento, impetuoso, che non lesina espressioni colorite, in grado di trasportare il lettore direttamente all'interno del romanzo, di suscitare emozioni forti: dolore, disgusto, sofferenza, ma anche caparbietà e uno spiraglio, fortissimo, di speranza.

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