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sabato 14 gennaio 2017

#RecensioniperEsordienti: Sensibilità, Roberto Di Molfetta

Ecco con un nuovo appuntamento dedicato agli scrittori esordienti, nato in collaborazione con il sito http://www.recensioniperesordienti.it/ per proporvi recensioni, focus e interviste agli autori che si affacciano per la prima volta nel variegato mondo letterario che noi lettori famelici tanto amiamo.

Per chi di voi ancora non lo conoscesse, provvedete subito, mi raccomando: RecensioniPerEsordienti.it è un portale online nato dalla passione di un gruppo di ragazzi per la lettura, la scrittura e la narrativa, un team che ha tanta voglia di mettersi in gioco e diffondere la cultura nel web, un team ben consolidato di cui faccio parte anch'io, con grande piacere.

E allora proseguiamo la nostra avventurosa partnership con la recensione di un giovane autore che promette decisamente bene: quest'oggi parliamo di "Sensibilità", di Roberto Di Molfetta. 

Buona lettura!


Come si guarisce da un “eccesso di sensibilità”? Ma soprattutto, è veramente il caso di “guarire” da una simile caratteristica dell’animo umano? 
   Assolutamente no, parola di Roberto Di Molfetta che, nel suo saggio intitolato appunto Sensibilità, ci conduce per mano alla scoperta di una vera e propria apologia di genere, estremamente emozionante.

Nella stesura del suo libello, l’autore chiarifica immediatamente il concetto classico di sensibilità, distinguendo fra una sensibilità attiva (sinonimo di “cura”, intensa e partecipata attenzione per le cose del mondo) e una passiva (che diventa permeabilità – e fragilità – rispetto a ogni tipologia di emozione, positiva o negativa che sia), proponendo riflessioni al lettore tratte dal proprio vissuto ma anche da frammenti ricavati dagli scritti di grandi pensatori (da Jung a Baudelaire, da Leopardi a D’Annunzio, Osho e Shopenhauer).

Proprio perché così profonda e personale, la categorizzazione di quest’opera diventa impresa particolarmente ardua: saggio, per la serietà con la quale viene affrontato l’argomento, ma anche diario intimo, segnato da esperienze personali indelebili, e ancora opera di ricerca filosofica, per le grandi domande sottese fin dall’inizio, e raccolta di aforismi, sempre fedeli al tema comune. 

Un affresco policromatico, dove i colori sono dati dalle emozioni e dal sentire umano, empatico, capace di coinvolgere il lettore e catturarlo con sapienza, fornendo numerosi spunti di riflessione e una sorta di “conforto” a chi, in un mondo dominato principalmente dalla legge del più forte, dalla prepotenza, dall’arroganza, crede ancora nel potere taumaturgico dell’amore, la massima espressione dell’essere umano, della speranza, della musica, forma d’arte di sublime bellezza e, più in generale, dell’umanità. 

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