Eccomi di ritorno dal mio Capodanno viennese e, come promesso, oggi vi parlerò un po' di questo viaggio alla scoperta dei meandri più affascinanti dell'algida capitale austriaca.
Si tratta di una città che colpisce a primo sguardo per la notevole diversità rispetto al nostro Paese: ordine, pulizia e precisione regnano sovrani, i mezzi pubblici funzionano alla perfezione (cosa che, per un italiano, rappresenta sostanzialmente un'utopia) e spaccano il minuto, e un generale senso di rigore e benessere permea l'aria.
Ne è stata una prova tangibile la gestione del Capodanno in piazza che, nonostante il numero altissimo di partecipanti, di tutte le età e nazionalità, ha retto perfettamente la pressione, e si è svolta nel migliore dei modi, con fuochi d'artificio, musica dal vivo, fiumi di birra e punch caldo, tanta allegria e voglia di divertirsi, magari anche danzando sulle note del celeberrimo Valzer viennese.
Insomma, l'aura di timore per i possibili attentati è stata vinta dai buoni propositi per questo 2016, e nessuno è riuscito a guastare una festa con la F maiuscola.
Questa sensazione di tranquillità mi ha pervasa, direi molto piacevolmente, specialmente dopo un viaggio in treno di 12 ore circa, da Milano Centrale alla stazione di Wien Hauptbahnhof, ovvero la stazione centrale, più vicina al centro città.
Un viaggio piuttosto lungo e scomodo, all'interno di cuccette più simili a loculi del cimitero che a letti veri e propri, ma pur di risparmiare un po' si fa questo e altro.
Dopo esserci disfatti dei bagagli in appartamento, è iniziata la nostra piccola avventura: prima tappa il Castello di Schönbrunn, sicuramente il monumento più visitato dell’Austria, un complesso formato dal castello e dal parco, di impressionante bellezza e dimensioni: una vera e propria opera d’arte totale, trionfo del barocco, proprietà della potente famiglia Asburgo, dinastia di imperatori e sovrani, una testimonianza storica che si presenta quasi integralmente nel suo aspetto storico originale.
Molto interessante la visita degli appartamenti e dei saloni di rappresentanza della famiglia imperiale nel castello, dagli arredi autentici, con particolare attenzione a quelle che furono le stanze dell'imperatrice Elisabetta, meglio nota come Sissi, bella, capricciosa, ribelle giovane donna dal temperamento indomito e, all'epoca, rivoluzionario, nel bene o nel male.
E poi insomma, diciamocelo, noi nate tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio dei Novanta ci siamo cresciute con il cartone animato di Sissi, e chi di noi non ha sognato, almeno una volta, di infilarsi all'interno di quei vestiti sfarzosi/torture cinesi con tanto di bustino e sottogonne in crinolina? ;)
Qui, vi butto lì un piccolo consiglio di viaggio: per sopportare al meglio il freddo pungente (durante l'attesa per entrare al castello la temperatura era di 16 gradi sotto zero, con tanto di vento gelido), potete assaggiare il delizioso liquore di Mozart, al cioccolato bianco, fondente o al latte, disponibile anche all'interno del bookshop annesso a Schönbrunn.
Seconda tappa, assolutamente d'obbligo, quella presso la cattedrale di Santo Stefano (Stephansdom) nel pieno del centro storico di Vienna: si tratta della cattedrale metropolitana di Vienna, un monumentale edificio simboli della città, un trionfo di gotico da lasciare senza fiato, veramente splendida.
Entrando la sensazione di rigore, austera severità ed elevazione verticale ci riportano indietro nella storia, e ci catturano con un fascino senza tempo.
Il nostro viaggio, nei giorni a venire, è proseguito con la visita al Palazzo Imperiale dell’Hofburg con i suoi appartamenti sfarzosi, che permettono al visitatore farsi un’idea di come l’imperatore conduceva la sua vita quotidiana e gli affari di governo.
Inoltre, nel Museo di Sissi è possibile osservare i tanti oggetti appartenuti all’imperatrice, e una piccola chicca, specialmente per gli appassionati, è costituita dal Museo dell’Argenteria, perfetto per ammirare il fasto della tavola imperiale.
Dopo questo tuffo nell'arte ci siamo inoltrati nella Domgasse n. 5, la via dove si trova l’unico appartamento abitato da Wolfgang Amadeus Mozart, della dozzina in cui visse a Vienna, rimasto in piedi fino ad oggi.
Qui il compositore visse dal 1784 al 1787, una superficie complessiva di 1.000 metri quadrati che offre al visitatore l’occasione di familiarizzarsi con il mondo di Mozart, e con alcune delle sue opere più celebri, in un museo interattivo davvero interessante e coinvolgente.
Una figura affascinante, interessante, divertente ed eccentrica al tempo stesso, sempre e comunque profondamente umana.
Ma quello che è forse il vero fiore all'occhiello del centro città è il Museo di Storia dell’Arte, ovvero il Kunsthistorisches Museum, che custodisce sin dal 1891 le immense collezioni del grande impero degli Asburgo.
Qui è possibile ammirare tesori di inestimabile valore, tra cui la “Madonna del Prato” di Raffaello, l'”Arte del Dipingere” di Vermeer, i quadri delle Infanti di Velazquez e vari capolavori di Rubens, di Rembrandt, di Dürer, del Tiziano e del Tintoretto, oltre all'ampia collezione di opere egizie e romane.
Perdetevi nelle sale di questo enorme museo, e non dimenticate di tenere sempre il naso rivolto all'insù: vedrete tutta la magnificenza di un apparato pittorico unico al mondo.
Se volete rimanere a bocca aperta, proprio com'è accaduto a me quando ho iniziato a scorgerlo attraverso i pesanti cancelli, allora non potete perdere una lunga visita al Belvedere, un museo di incredibile bellezza, sia dal punto di vista architettonico e storico, sia per la quantità di opere in esso contenute, una su tutte il famoso dipinto di Gustav Klimt “Il bacio”, insieme a molti altri capolavori di Schiele e Kokoschka, e non solo, opere che ornano sia il Belvedere superiore che quello inferiore, i due palazzi distinti che compongono il complesso.
Inoltre, da non perdere anche l'orangerie (sede di numerose mostre di arte contemporanea) e il parco del palazzo, un tempo residenza estiva del principe Eugenio di Savoia.
Un vero gioiellino è poi il piccolo palazzo della Secessione, dove potrete ammirare il “Fregio di Beethoven” di Gustav Klimt, un'opera lunga 34 metri che rappresenta una grandiosa interpretazione pittorica della Nona Sinfonia di Beethoven.
Anche il palazzo in sé merita, immediatamente riconoscibile dalla cupola rivestita di foglie d'oro (chiamata dai viennesi "il cavolo d'oro"), simbolo rivoluzionario dell'altrettanto rivoluzionaria Secessione.
Infine, se vi trovate a Vienna, non lasciatevi sfuggire l'occasione di partecipare ad uno dei concerti di musica classica che si tengono all'interno delle numerose sale da concerto all'interno degli antichi palazzi del centro storico: qui potrete ascoltare le più celebri e belle melodie di Strauss, Mozart, Beethoven, Haydn e molti altri, vere e proprie colonne portanti della cultura locale.
Ma ora basta parlare di musei, arte e storia (anche se, come avrete capito, sono il mio pane quotidiano), e veniamo ad argomenti più veraci: il cibo.
A chi mi aveva avvertita che avrei mangiato soltanto "schifezze", mi sento di rispondere con una sonora smentita: assaggiate la vera, originale Sachertorte (all'Hotel Sacher, mi raccomando, sono loro gli inventori di questa prelibatezza), lo strudel caldo con il gelato alla vaniglia, la Wiener Schnitzel, la deliziosa cotoletta viennese impanata, le carni saporite e infine il gulasch, davvero saporito.
Non ve ne pentirete, garantito!
Nel complesso, una piccola vacanza decisamente piacevole, della quale mi sono rimaste, oltre alla quantità spropositata di fotografie e al bellissimo ricordo, anche un ricco bottino di Sacher, dolcetti alle castagne e palle di Mozart (tipici cioccolatini a base di cacao e marzapane),e la voglia di rifare la valigia e partire per il prossimo viaggio! ;)
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