#GiornataInternazionaleDellaDonna: per non dimenticare
Dicono che siamo complicate, troppo complicate, quasi incomprensibili.
Se essere complicate significa pretendere rispetto; esigere un lavoro dignitoso, che possa realizzarci, con una retribuzione pari a quella di un uomo; poter scegliere se e quando essere compagna, madre, moglie, amante, fidanzata o amica; desiderare un amore puro e sincero, un uomo (o una donna) accanto che ci sappia comprendere senza bisogno, ogni volta, del libretto d'istruzioni; volere fermamente che il sesso non sia soltanto un atto meccanico, ma un gesto d'amore, passione, piacere, complicità e profondo rispetto verso noi stesse e l'altra persona; dire finalmente basta alla violenza, perché può portare soltanto ad altra violenza; avere il diritto di sentirsi libere, libere dalle convenzioni, dalle abitudini, dai ruoli che ci sono stati affibbiati per troppi anni.
Se essere complicate è tutto questo, allora sì, siamo complicate.
Terribilmente complicate.
E fiere d'esserlo.
Auguri a noi, Donne, che questo 8 marzo possa durare 365 giorni l'anno.
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