Alcol, droga o altre robe strane? Assolutamente no, sto parlando di tatuaggi, un tunnel decisamente meno pericoloso ma altrettanto contagioso, in grado di dare assoluta dipendenza.
Ormai è diventato praticamente un rito dal sapore natalizio: esattamente un anno fa scelsi di imprimere in maniera indelebile, sulla mia pelle, una frase che è anche il titolo di una raccolta del grande Fabrizio De André, "In direzione ostinata e contraria", nonché il verso di una sua straordinaria canzone, "Smisurata preghiera".
Una frase particolarmente significativa, legata ad un momento di scelte lavorative non semplici, da affrontare a testa alta e a costo di sbatterci il muso e farsi tremendamente male.
Quest'anno è arrivato il secondo dono natalizio, sempre da parte di una persona che definire speciale è dir poco (e poi mi accusano di essere poco romantica, tsè), un tatuaggio apparentemente più frivolo, e forse un po' più inflazionato, ma altrettanto bello: una farfalla in 3D, una scelta effettivamente soprattutto estetica, ma che mi ha colpita profondamente, un'idea che mi è entrata in testa come un tarlo e non ne è più uscita.
E il risultato mi ha decisamente soddisfatta, un'immagine che comunica libertà, e tutta la forza di una creatura che, pur con le sue delicatissime ali, riesce a librarsi in volo e ad aggrapparsi alla vita con tutte le sue energie, pur effimere.
E meno male che doveva essere qualcosa di frivolo! ;)
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