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venerdì 6 novembre 2015

#arte: al #MUDEC di Milano la mostra #Barbie, The Icon

Nella suggestiva cornice del MUDEC (Museo delle Culture) di Milano è visitabile, dal 28/10/2015 al 13/03/2016, la mostra "Barbie The Icon", dedicata alla mitica bambola che ha fatto innamorare generazioni e generazioni di bambine in tutto il mondo, un vero e proprio oggetto "feticcio" che dagli anni Cinquanta è giunto fino a noi, mantenendo inalterato il proprio fascino.
   Un'esposizione davvero unica, e che ho avuto il piacere di visitare con l'emozione e la gioia di una giovane donna tornata, almeno per un paio d'ore, bambina: lo stupore nel vedere, per la prima volta, Barbie di ogni sorta e in ogni abito e stile, riproduzioni fedelissime di dive del grande e piccolo schermo, piccole opere d'arte che vanno ben oltre la semplice concezione di giocattolo.
   E ancora, il divertimento e quella punta di nostalgica commozione nel gareggiare ad avere il maggior numero di accessori possibili, gadget custoditi gelosamente in vecchi bauli e nei cassetti della memoria che accomuna ciascuna di noi.


Una mostra che punta tutto sul fortissimo effetto scenografico e sull'impatto che questa iconica bambola ha avuto sull'immaginario femminile collettivo, ben costruita, che fornisce dettagli storici spesso sconosciuti ai più.
   Ad esempio, forse non tutti sanno che il vero nome di Barbie è, precisamente, Barbara Millicent Roberts, una donna di 56 anni che porta da Dio la sua età, che è riuscita ad abbattere con disinvoltura e stile da vendere qualsiasi frontiera e barriera linguistica, culturale, sociale e antropologica.
   Da qui la scelta di un contesto come il MUDEC, un luogo dove la bellezza della "diversità" e dell'eterogeneità vengono esaltate e valorizzate in toto.

La mostra, curata da Massimiliano Capella, racconta l'incredibile vita di una bambola che è riuscita a sopravvivere e resistere allo scorrere degli anni, delle epoche, ha attraversato terre lontanissime rappresentando oltre 50 diverse nazionalità, rafforzando ogni volta la sua identità di specchio dell'immagine globale.
   Per quanto riguarda la struttura della mostra, si articola in cinque sezioni, ed è preceduta da una sala introduttiva, "Who is Barbie?", dove sono esposti i sette esemplari iconici e più rappresentativi suddivisi per decadi, dal 1959 ad oggi.
   Tornando alle sezioni, la prima è "Barbie è la moda", dedicata a un aspetto fondamentale della vita di Barbie, il look e lo stile, che si è costantemente evoluto nel tempo.
   La seconda è "Barbie Family", dedicata alla famiglia e agli amici della bambola, mentre la terza è intitolata "Dolls of the World", e rende onore a uno degli aspetti più originali e moderni della storia di Barbie: la ricerca, avviata fin dal lontano 1964, di un legame tra le diverse culture, che ha portato ad una varietà multietnica intesa come valore contemporaneo imprescindibile.
   Proseguiamo la nostra visita con la quarta sezione, "Barbie Careers", una collezione di carriere internazionali che mostra la filosofia di Barbie, in grado di ispirare e incoraggiare generazioni di ragazze a sognare, scoprire ed esplorare un mondo dove tutto è possibile.
   La mostra si chiude con una sezione davvero spettacolare, "Regina, diva e celebrity, Barbie icona globale", che mostra come Barbie si sia identificata e confrontata con le più grandi eroine di tutti i tempi, dalle storiche Maria Antonietta e Cleopatra alle grandi dive del cinema come Audrey Hepburn, Marylin Monroe ed Elizabeth Taylor, da celebri cantanti come Jennifer Lopez e Cindy Lauper a personaggi di film che hanno fatto la storia del cinema, tra cui Via col vento e Titanic.


Insomma, un tuffo nel passato, nella storia di una vera e propria rivoluzione in rosa, molto più femminista di tanti altri movimenti ed eventi che si definiscono tali, un femminismo rosa shocking che, pur nella sua apparente leggerezza e, a tratti, frivolezza, ha saputo segnare profondamente ben tre generazioni.
   Perché, in fondo, "Barbie rappresenta una donna sicura di sé e indipendente, con una straordinaria capacità di divertirsi pur rimanendo glamour." (Diane Von Furstenberg), e ditemi voi se questo non è un messaggio positivo, di sicurezza, indipendenza e libertà, per le nostre future, piccole, grandi donne.

Per info:
MUDEC, Via Tortona 56, Milano (www.mudec.it)
Infoline e prevendita: 02 54917 oppure www.ticket.it/MUDEC

ORARI:
lun 14.30-19.30
mar-mer-ven-dom 9.30-19.30
gio e sab 9.30-22.30

Il servizio di biglietteria termina un'ora prima della chiusura

BIGLIETTI:

  • visitatori individuali: 10 euro intero, 8 euro ridotto, 6 euro ridotto speciale
  • gruppi: 8 euro gruppi adulti, 6 euro gruppi scuole, 3 euro scuola infanzia (3-6 anni)
  • prevendita: 2 euro visitatori individuali e gruppi, 1 euro scuole
  • visite guidate: 1h/gruppi (min 15 max 25 persone) - info e prenotazioni 02 54917


Infine, ecco un'iniziativa rivolta ai più piccoli: "La tua festa al MUDEC - Festa con Barbie" (bambini a partire dai 5 anni): un'occasione per immergersi nel mondo Barbie, al termine della visita guidata i bambini parteciperanno a un party esclusivo con speciali laboratori e merenda per tutti (per info e prenotazioni T. 333 6335566 oppure education@mudec.it).

2 commenti:

  1. Che bella sorpresa trovare citato anche qui il femminismo rosa di cui parlo nel mio blog e in cui credo ogni giorno di più. Non avevo mai pensato a Barbie in questi termini, ma hai ragione, a modo suo ha trasmesso un'idea di indipendenza e di sicurezza. Era la bambola glamour, certo, e di sicuro metteva troppo l'accento sull'aspetto estetico, rischiando di generare insicurezze in questo senso. Ma era anche la bambola che non aveva bisogno di controparti maschili, tanto che Ken, diciamocelo, in realtà non se l'è mai filato molto nessuno. :) Felice di avere scoperto il tuo blog!

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  2. Sono davvero contenta che ti sia piaciuto, come del resto tutto il blog!
    Farò volentieri altrettanto con il tuo, un abbraccio collega! 😉
    Arianna

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