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venerdì 13 novembre 2015

#arte: il MUDEC di Milano, un viaggio alla scoperta dell' "altro"

Concludo oggi il ciclo di articoli dedicati al MUDEC, il Museo delle Culture di Milano, del quale vi avevo già parlato in occasione delle mostre su Barbie, la bambola più iconica al mondo, e sul grande artista Paul Gauguin.
   Oggi vi voglio raccontare qualcosa sul Museo in sé, un progetto che ha preso vita quando il Comune di Milano, nel 1990, ha acquistato la zona ex industriale dell'Ansaldo per destinarla poi ad attività culturali. Infatti le fabbriche, ormai dismesse, sono state trasformate in laboratori, studi e nuovi spazi creativi.
   La gestione, come si legge sullo stesso sito del MUDEC, prevede una formula di partnership tra pubblico e privato che vede insieme il Comune di Milano e 24 Ore Cultura - Gruppo 24 Ore.


Visitando questo interessante e suggestivo Museo, avrete la possibilità di conoscere a fondo il patrimonio etno-antropologico della città di Milano, composto da oltre 7 mila opere d'arte, oggetti d'uso comune appartenenti ad antiche civiltà, tessuti e strumenti musicali provenienti da tutti i continenti, mostre internazionali e iniziative a cura delle comunità internazionali presenti sul territorio milanese.

Impressionante anche la stessa struttura del MUDEC: un edificio futuristico, caratterizzato da corpi dalle forme squadrate rivestiti di zinco e da una struttura in cristallo, che colpisce l'immaginazione del visitatore anche grazie alla sua hall centrale dalla forma totalmente libera, con una corte interna dalla sagoma a fiore, una piazza coperta concepita come punto d'incontro ideale fra le varie culture.


Per quanto riguarda la collezione etnografica, la cui formazione risale all'Ottocento, è il frutto di oltre duecento anni di donazioni di missionari, esploratori, studiosi e collezionisti milanesi.
   Le più antiche sono i lasciti a diversi enti pubblici del luogo, come ad esempio il Museo Patrio Archeologico di Brera, il Museo Artistico Municipale e il Museo di Storia Naturale, mentre le più recenti sono giunte in loco con la realizzazione del MUDEC.
   Il patrimonio delle Civiche Raccolte di Asia, Africa, America e Oceania è il cuore pulsante del Museo delle Culture, è formato da oltre 7 mila oggetti che coprono un arco cronologico che va dal 1000 a.C. fino al Novecento. 




INFO E PRENOTAZIONI: 

  • Infoline e prevendita: tel. 02 54917, sito www.ticket.it/mudec
  • Orari: lunedì 14.30-19.30/ mar-mer-ven-dom 9.30-19.30/ giovedì e sabato 9.30-22.30 (il servizio di biglietteria chiude un'ora prima delle chiusura del Museo)
  • Bistrot: tutti i giorni 7.00-19.30/ giovedì e sabato 7.00-22.30/ tel. 02 84293706/ email: bistrot@mudec.it
  • Ristorante: tutti i giorni 12.00-14.30/ 19.30-23.30/ tel. 02 84293701/ email: restaurant@mudec.it
  • Design Store: lunedì 14.30-19.30/ mar-mer-ven-dom 9.30-19.30/ giovedì e sabato 9.30-22.30/ tel. 02 84293707/ email: designstore@mudec.it
  • Parcheggio a pagamento: aperto h24

Inoltre, fino al 21/02/2016 è possibile visitare la mostra "A beautiful confluence. Anni e Josef Albers e l'America Latina", un tripudio di tessuti, litografie, pitture, oggetti di design di questi due artisti che si conobbero in Germania, presso la famosa scuola d'arte del Bauhaus, poi obbligati all'esilio negli Stati Uniti dal Terzo Reich.
   Attratti dal fascino del Messico, dei tesori Mauìya e Inca, approfondirono la conoscenza di quelle antiche culture, dove "l'arte era ovunque", come asserivano loro stessi.
   Da qui nacque una meravigliosa collezione di antichi manufatti, che diede origine alla Josef e Anni Albers Foundation, ospitata in parte al MUDEC grazie al contributo del collezionista italiano Federico Balzarotti.


  • Infoline: 02 54917/ www.mudec.it
  • Orari: lun 14.30-19.30/ mar-mer-ven-dom 9.30-19.30/ giovedì e sabato 9.30-22.30
  • Biglietti: ingresso con biglietto della Collezione permanente 


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