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martedì 4 agosto 2015

#musica: Ce ne fossero di Jack Savoretti!

Un paio di giorni fa mi è capitato di assistere ad un concerto live di Jack Savoretti, non dico per caso ma quasi: infatti, dopo aver saputo che si sarebbe esibito gratuitamente presso il Designer Outlet di Serravalle Scrivia, il mio paese, spinta dalla curiosità e dal fatto che l'unica sua canzone che conoscevo mi piaceva parecchio, ho deciso di sfidare le intemperie e provare.
   Quale saggia decisione! Uno spettacolo, sotto tutti i punti di vista.
Un'ora e mezza di musica di altissima qualità, un mix di pop/soul/folk che scalda il cuore, un repertorio che spazia dalle ballate romantiche (celeberrima The other side of love, molto trasmessa in radio) a ritmi più  vivaci, perfetti per ballare e scatenarsi.


Ma ciò che colpisce più di tutto è la voce di questo trentaduenne, per metà genovese e per metà londinese: calda e un po' roca, da rocker ma dalla dolcezza sconfinata, al punto da essere paragonato a Simon&Garfunkel e Sua Maestà Bob Dylan.

Uno con una voce così potrebbe cantare anche l'elenco del telefono, garantito. 
   E in più, concedetemi un commento vergognosamente femminile: è pure figo, e parecchio.
Unica pecca: sposato (con l'attrice britannica Jemma Powell) con prole (una bimba di due anni e un bimbo nato a marzo), ma non si può avere tutto dalla vita.



Bello, bravo, e pure umile e simpatico: per tutta la durata del concerto al quale ho assistito si è rivolto al pubblico con gentilezza e molta semplicità, un ragazzo assolutamente non costruito, che ogni tanto infila anche un "belin" tra una frase e l'altra, che ci sta sempre bene.


Insomma, una boccata d'aria fresca, in mezzo a tanti cafoncelli presuntuosi che, dopo aver fatto una canzone, magari pure rappata e terribilmente stereotipata, si sentono già degli idoli, i classici "animali da talent".
   In fondo, da uno che, da grande, voleva fare il poeta, non potevamo non aspettarci grande cose. Vallo a trovare uno così al giorno d'oggi, tra tronisti di Uomini e Donne e compagnia bella.

Tirando le somme, devo essere grata al caro Savoretti: oltre ad avermi allietato la serata, mi ha anche fatto ricredere sul panorama musicale attuale, sempre più sterile e asettico: sono anni che fatico a trovare qualche new entry decente, qualcuno che abbia il coraggio di proporre contenuti e melodie originali, distaccandosi dai vari Fedez (che è ancora il meno peggio), Marracash e simili, ma ormai avevo quasi perso le speranze, aggrappandomi con tutte le forze ai vecchi album di Pink Floyd, Metallica, Genesis e Mango (sì, c'entra poco, ma lo adoro ugualmente).

Sembrava impossibile, ma ce l'abbiamo fatta, stile amaro Montenegro. 


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