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mercoledì 12 agosto 2015

#Viaggi: Sicilia, terra del sole e dello spasimo...

In questi giorni prosegue l'esodo (sarà poi vero, con questa crisi? Mah...) degli italiani verso le mete turistiche più gettonate di sempre: Baleari, Canarie, Seychelles, luoghi più o meno esotici e/o sperduti.
   Ma io oggi vi voglio portare in una terra non troppo lontana, densa di fascino e suggestione, carica di pathos ed emozione, e di una bellezza che la rende unica e immortale.

Sto parlando della Sicilia, un'isola preziosa, un vero e proprio gioiello di questo nostro Mediterraneo ferito ma non per questo meno bello.
   Se avete in mente una partenza last minute, vi consiglio di buttarvi sulla Sicilia, sono certa che non ve ne pentirete: io ci sono stata lo scorso anno, e ho trascorso due settimane davvero indimenticabili, tanto da sentirne, ancora oggi, una profonda e pungente nostalgia.

Appena arrivati all'aeroporto di Catania abbiamo affittato un Pandino rosso fiammante che ha retto ben 2500 km di avanti e indietro ininterrotti su strade assolate, in aperta campagna o ad un passo dal mare, con base a Piazza Armerina, nell'entroterra, una località un po' sottovalutata ma che merita decisamente una visita approfondita, specialmente alla meravigliosa Villa Romana, con i suoi mosaici unici al mondo.


Mosaici di Piazza Armerina

Il mio viaggio ha toccato parecchie tappe, località di mare tra cui Licata, dalle coste incessantemente battute dallo Scirocco, Porto Empedocle con la sua Scala dei Turchi, di un bianco accecante che sembra quasi neve, Taormina, con il suo fascino signorile. 


Scala dei Turchi, Porto Empedocle
Veduta marina siciliana...


Per non parlare delle città d'arte, veri e propri gioielli di sapiente maestria, di quelle cose belle che ti fanno rivalutare un po' il genere umano, in grado di distruggere ma anche di costruire meraviglie come la Cappella Palatina di Palermo, il duomo di Monreale o quello dello stesso capoluogo, e ancora gli edifici della Valle dei Templi di Agrigento che, quando li ho visti per la prima volta, mi è anche uscita una lacrimuccia, lo ammetto, perché il mio cuore è stato pervaso da un'emozione indescrivibile, e i miei piedi hanno camminato su un suolo carico di storia e passato. 
Chiesa di San Cataldo, Palermo





Cattedrale di Palermo

Interno della Cappella Palatina


Valle dei Templi, Agrigento

Un altro luogo davvero magico è sicuramente Siracusa, una delle città più belle che abbia mai visto: arrivati sull'isola di Ortigia, il centro storico collegato alla parte nuova della città tramite un ponte, rimani abbagliato dal candore della pietra con la quale sono costruiti gli edifici, specialmente in piazza del Duomo dove, nelle ore più calde della giornata, si può godere della magia che sono la Sicilia sa regalare: i contorni sfumano, e gli occhi si riempiono dell'azzurro del cielo e dei profumi di questa terra.

Duomo di Siracusa

L'Orecchio di Dionisio
Ma a Siracusa c'è un altro luogo da scoprire, l'Orecchio di Dionisio, una grotta artificiale scavata nel calcare che si trova nell'antica cava di pietra detta Latomia del Paradiso, sotto il Teatro Greco di Siracusa. Profonda ben 65 metri, sembra di entrare all'inferno più che in Paradiso: qui i suoni si smorzano, il buio diventa assoluto, una dimensione parallela che ti fa dimenticare ciò che ri aspetta all'esterno.

L'intricato sentiero che conduce all'Orecchio di Dionisio

Ma non avrebbe senso raccontarvi, nei dettagli, tutto il mio percorso, l'elenco di monumenti che ho potuto vedere e osservare durante il mio viaggio, no, queste sono cose che potete trovare su qualsiasi guida turistica sulla Sicilia. Vi ho voluto dare soltanto un'infarinatura, giusto per preparare i vostri occhi alle meraviglie che vi attendono. 

Io vi voglio trasmettere le sensazioni che mi ha donato questa terra, l'emozione che ho poi ritrovato parlando con chi a questa terra appartiene, leggendo libri di scrittori siciliani (uno su tutti, Alessandro D'Avenia), e notando che c'è sempre un denominatore comune: l'attaccamento a questo luogo materno e crudele al tempo stesso, questo luogo segnato da storie di inaudibile crudeltà (la Mafia, la povertà toccata con mano...) e al tempo stesso illuminato da una luce che non si trova altrove. 

C'è una sensazione che io, da piemontese, non avevo mai considerato, e della quale non ero a conoscenza: lo spasimo, una parola che mi era tutto sommato sconosciuta, ma che ho compreso visitando di persona quest'isola: un'emozione che ti travolge il cuore in maniera quasi violenta, e ti lascia senza fiato per la sua bellezza primitiva e selvaggia. 
   Al di là dell'accezione religiosa (sono molte le chiese dedicate a Santa Maria dello Spasimo, una su tutte quella di Palermo, oggi sconsacrata, a cielo aperto), si tratta di un sentimento che chiunque può provare, basta aprirsi completamente alla magia della Sicilia

Non abbiate paura di addentrarvi nei vicoli e nelle piazzette più piccole e sconosciute, perdetevi in questo labirinto di pietra fatto di colori e profumi, lasciatevi guidare dallo Scirocco che spira senza tregua e dall'odore di salsedine che impregna tutto ciò che vi circonda, fermatevi a parlare con la gente e godetevi un caffè in uno dei tanti bar tipici, abbandonando per un po' la fretta e la nevrosi quotidiana, adottando i ritmi più lenti e tranquilli della Sicilia: soltanto così potrete davvero rigenerarvi, e non vorrete più andarvene da quella che è, secondo me, l'isola più bella del Mediterraneo

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