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giovedì 16 luglio 2015

#libri: Colum McCann, "Questo bacio vada al mondo intero" (recensione letteraria)

Buongiorno a tutti, lettori lontani e vicini, nuovi e assidui (per modo di dire, visto che il blog è aperto da meno di 24 ore...)! 
Non potevo che esordire con una recensione su uno degli ultimi libri che mi è capitato di leggere, "Questo bacio vada al mondo intero", un volume che sa far vibrare le corde del cuore e dell'anima con rara sapienza e maestria. 
Riprendendo le parole dell'autore, a questo punto non posso far altro che augurarmi che "questa recensione vada al mondo intero"... ;)
Buona lettura e buon viaggio tra le righe e i paragrafi della carta stampata! 





"Tutte le vite che potremmo vivere, tutte le persone che non conosceremo mai, o che non saremo, sono ovunque. E' questo il mondo".

Il pregio di “Questo bacio vada al mondo intero” dell'irlandese Colum McCann (Biblioteca Universale Rizzoli, 2011) è che ci lancia un messaggio importante, e ce lo lancia dall'alto, da un'altezza di 415 metri per la precisione: viste dalla cima delle Twin Towers, da un'altezza che fa girare la testa al solo pensiero, le persone sono tutte uguali. Non esistono più le differenze di sesso, di etnia, di cultura, di religione o estrazione sociale, esistono soltanto migliaia di puntini, luminosi di gioia o di oscuri pensieri, di tormenti quotidiani e di piccole, effimere conquiste.
E questo è, di per sé, confortante, ci permette di ridimensionare ansie e tormenti, problemi e pensieri.

Probabilmente a questo pensava il misterioso artista e funambolo Philippe Petit, protagonista celato di questo affascinante libro, figura realmente esistita ma, in questo caso, quasi completamente idealizzata. Un uomo che, nella New York del 1974, riuscì a bloccare temporaneamente il caos della Grande Mela, immobile a osservarlo con il fiato sospeso, a cercare di comprendere quale sarebbe stata la sorte del primo funambolo della storia ad aver attraversato il vuoto che separava le Torri gemelle, in equilibrio su un cavo d’acciaio.

Un uomo che, con una “semplice” passeggiata tra le nuvole, è riuscito a trasmettere un messaggio di speranza in un momento storico che di speranza e positività aveva decisamente bisogno, un'estate torrida fatta di Nixon, Watergate, guerra del Vietnam, rivolte giovanili, povertà e paura, tanta paura di un futuro troppo incerto.

Intorno a questa enigmatica figura Colum McCann (vincitore del National Book Award 2009 proprio grazie a quest'opera) costruisce un romanzo corale, ma allo stesso tempo individuale, fatto di storie e testimonianze intrecciate, voci isolate che si ritrovano accomunate dalo stesso cielo, a tratti impietoso, a tratti meraviglioso.

È in questo contesto che si incrociano le vite di Corrigan, monaco metropolitano che ha trovato la sua missione nelle prostitute del Bronx; di Claire, rinchiusa nella prigione d'oro del suo lussuoso appartamento nell’Upper East Side, distrutta per il figlio morto in Vietnam; di Gloria, discendente di schiavi, che condivide lo stesso dolore della donna; di Lara, artista cocainomane che ha deciso di rifarsi una vita lontana dal suo mondo malato.

Nonostante l'iniziale sensazione di frammentarietà, dovuta al sovrapporsi di storie differenti, la lettura risulta molto scorrevole, e lo svolgimento della trama ci permette di “allargare la visuale” sul mondo, grazie ad una ricerca introspettiva di altissimo livello, ad uno stile che alterna dolcezza poetica ad un realismo crudo, quasi violento.

Il ritratto autentico e diretto di un’America cresciuta all’ombra di quelle maledette torri, simbolo di benessere e dell'orgoglio di una nazione, ma anche, con il senno di poi, di presagio della caduta che sarebbe venuta, e che avrebbe straziato un intero Paese all'apice del potere.

Assolutamente consigliato e, se qualcuno di voi l'avesse letto, fatemi sapere cosa ne pensate! :) 

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