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mercoledì 22 luglio 2015

#viaggi: Salento, dove il mare è più blu...

Quando sono stata in Salento, circa 3 settimane fa, la prima cosa che mi sono sentita dire da un pugliese Doc è stata: "Chi viene in Salento piange due volte: la prima, quando arriva, per l'emozione che suscitano paesaggi come questi; la seconda, quando se ne va, perché piange il cuore a lasciare queste terre incantate". Da buona, scettica piemontese, mi sono detta: "Si vabbè, ho visto anch'io su internet che bei posti ci siano, altrimenti non sarei manco venuta, ma adesso non esageriamo...".

E invece oggi, a distanza di un po' di tempo, mi devo ricredere: in effetti il Salento, e più in generale il Mediterraneo, ti lasciano qualcosa dentro, una sensazione difficile da descrivere a parole, una sorta di dipendenza che ti spinge sempre a tornare. Una sorta di mal d'Africa, ma in versione mediterranea. 

Se anche voi state per intraprendere una vacanza in Puglia, oppure siete indecisi sulla meta da scegliere per le vostre ferie, allora questo piccolo itinerario che vi propongo potrebbe aiutarvi a prendere una decisione (propendendo per il sì, ovviamente!). 

Non appena ho messo piede a Lecce (dopo un estenuante viaggio in treno di circa 12 ore... chi me l'ha fatto fare, con l'areo che ci mette poco più di un'ora? Il fidanzato ferroviere...), è stato subito un colpo di fulmine: il fascino tutto barocco che pervade questa città ha davvero qualcosa di magico, e unico nel suo genere; non per niente, quando si studia storia dell'arte, il barocco leccese è un caso a parte, va da sé. 
Influenze greche, monumentali colonne, capitelli dorici a profusione, uno stile classico che incute rispetto e ammirazione soltanto a guardarlo, il tutto scaldato dalla bellezza della "pietra leccese", un materiale durissimo e poroso al tempo stesso, di un candore sporco e luminosissimo al tempo stesso, che dona un senso di ariosità impressionante in una città così densamente popolata. 


E dalla ieraticità greca si passa subito, addentrandosi nel dedalo di vicoli e stradine del centro storico, all'opulenza tipica del Barocco locale, e specialmente del Tardo Barocco. Un esempio? Il Duomo, intitolato a Santa Maria Assunta. Una piccola curiosità: al suo interno è custodita, oltre ovviamente a pregevoli opere di maestranze leccesi, una lanterna, quella di Sant'Oronzo, considerata miracolosa: ancora oggi gli abitanti più anziani toccano l'olio al suo interno che, come narra la leggenda, sarebbe in grado di tener lontane le malattie. 


Se vi trovate a Lecce, non potete non fare una capatina anche nelle altre splendide chiese cittadine, una su tutte quella di Santa Croce, con il suo magnifico rosone simbolo della città salentina...


Se guardate bene, vedrete il volto della giovane distrutta dal dolore. 
Ciò che mi ha colpito di questa città, oltre alla sua bellezza innegabile, è la quantità di aneddoti incredibili che si imparano standoci anche sol un giorno, basta saperla "ascoltare", e aver voglia di conoscerla a fondo. Ce n'è uno, particolarmente dolce e triste, che ricordo con commozione: la storia della rivalità tra due famiglie degenerata quando, tra i due primogeniti delle rispettive casate, scoppiò un amore profondo e irresistibile, accentuato dal fatto che i due giovani, abitando di fronte, potevano vedersi ogni giorno, dalle rispettive finestre. Le continue faide familiari spinsero la giovane al suicidio, e allora il giovane prese una decisione estrema: fece scolpire, sullo spigolo del muro della propria abitazione, una piccola testa femminile, in modo che la famiglia della ragazza la vedesse quotidianamente e potesse struggersi nel dolore di aver causato la morte di un'innocente fanciulla innamorata.  


Ma basta parlare di Lecce, anche se potremmo proseguire all'infinito. 
Sì, perché il Salento non è soltanto arte, cultura e monumenti pregevoli, ma anche paesaggi naturali davvero mozzafiato, di una bellezza davvero impressionante. 
Infatti, mentre percorrevo le strade assolate e profumate di ulivi, continuavano a tornarmi alla mente le parole di una delle mie canzoni preferite, "Mediterraneo" di Mango (sì, ascolto rock e metal principalmente, ma la poesia che sapeva trasmettermi Pino Mango con le sue canzoni non l'ho mai più provata, lo ammetto):
Bianco e azzurro sei 
con le isole che stanno lì 
le rocce e il mare 
coi gabbiani 
Mediterraneo da vedere 
con le arance 
Mediterraneo da mangiare 
con le chiese 
Mediterraneo da pregare 
Siedi qui 
e getta lo sguardo giù 
tra gli ulivi 
l'acqua è scura quasi blu 
Insomma, una suggestione continua, che ti porta da Santa Cesarea Terme, con le sue architetture di influenza araba e moresca, a Santa Maria di Leuca dove, secondo la leggenda, si incontrano i due mari, Ionio e Adriatico, con le sue chiese candide e il faro che domina la scogliera, fino ad arrivare a Punta Palascìa, il punto più orientale d'Italia, dove sorge il sole un po' prima rispetto al resto del Paese.
E ancora Otranto, con il Castello Aragonese e il centro storico antico che sembra una bomboniera tanta è la sua perfezione, Gallipoli che, a differenza del pensiero comune, non è soltanto un luogo pieno di discoteche e locali notturni, ma possiede un borgo antico molto particolare, e Porto Badisco, dove sarebbe sbarcato Enea, in fuga da Troia assediata e distrutta, in compagnia del padre Anchise e del figlioletto Ascanio.

Per quanto riguarda il mare, non c'è nemmeno bisogno di parlarne: acqua cristallina, di una purezza impressionante, sabbia bianca e finissima in località più turistiche come Marina di Pescoluse e Punta Prosciutto (nei pressi di Porto Cesareo), ma anche di un blu cobalto intensissimo, nelle parti più rocciose, come la già citata Palascìa, come non avevo mai visto.

A picco su Otranto...
Angolo suggestivo di Santa Cesarea Terme

Il faro di Punta Palascìa
Una soleggiata Gallipoli
Insomma, storia, cultura, natura incontaminata, bellezza e, dulcis in fundo, una cucina che merita una menzione a sé: andare in Puglia e non assaggiare i pasticciotti, le orecchiette con le cime di rapa o la ricotta e il pomodoro fresco, il caffè in ghiaccio con latte di mandorle, è un vero e proprio delitto.
Quindi, mi raccomando, onorate le usanze e la cucina locali, se siete di quelli che, quando sono in vacanza, si lanciano sul primo McDonald's che trovano, allora questo blog non fa per voi! ;)

Spero di avervi proposto una prospettiva interessante su questa terra, alla prossima con nuove mete tutte da scoprire!






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