E invece oggi, a distanza di un po' di tempo, mi devo ricredere: in effetti il Salento, e più in generale il Mediterraneo, ti lasciano qualcosa dentro, una sensazione difficile da descrivere a parole, una sorta di dipendenza che ti spinge sempre a tornare. Una sorta di mal d'Africa, ma in versione mediterranea.
Se anche voi state per intraprendere una vacanza in Puglia, oppure siete indecisi sulla meta da scegliere per le vostre ferie, allora questo piccolo itinerario che vi propongo potrebbe aiutarvi a prendere una decisione (propendendo per il sì, ovviamente!).
Non appena ho messo piede a Lecce (dopo un estenuante viaggio in treno di circa 12 ore... chi me l'ha fatto fare, con l'areo che ci mette poco più di un'ora? Il fidanzato ferroviere...), è stato subito un colpo di fulmine: il fascino tutto barocco che pervade questa città ha davvero qualcosa di magico, e unico nel suo genere; non per niente, quando si studia storia dell'arte, il barocco leccese è un caso a parte, va da sé.
Influenze greche, monumentali colonne, capitelli dorici a profusione, uno stile classico che incute rispetto e ammirazione soltanto a guardarlo, il tutto scaldato dalla bellezza della "pietra leccese", un materiale durissimo e poroso al tempo stesso, di un candore sporco e luminosissimo al tempo stesso, che dona un senso di ariosità impressionante in una città così densamente popolata.
E dalla ieraticità greca si passa subito, addentrandosi nel dedalo di vicoli e stradine del centro storico, all'opulenza tipica del Barocco locale, e specialmente del Tardo Barocco. Un esempio? Il Duomo, intitolato a Santa Maria Assunta. Una piccola curiosità: al suo interno è custodita, oltre ovviamente a pregevoli opere di maestranze leccesi, una lanterna, quella di Sant'Oronzo, considerata miracolosa: ancora oggi gli abitanti più anziani toccano l'olio al suo interno che, come narra la leggenda, sarebbe in grado di tener lontane le malattie.
Se vi trovate a Lecce, non potete non fare una capatina anche nelle altre splendide chiese cittadine, una su tutte quella di Santa Croce, con il suo magnifico rosone simbolo della città salentina...
Se guardate bene, vedrete il volto della giovane distrutta dal dolore. |
Ma basta parlare di Lecce, anche se potremmo proseguire all'infinito.
Sì, perché il Salento non è soltanto arte, cultura e monumenti pregevoli, ma anche paesaggi naturali davvero mozzafiato, di una bellezza davvero impressionante.
Infatti, mentre percorrevo le strade assolate e profumate di ulivi, continuavano a tornarmi alla mente le parole di una delle mie canzoni preferite, "Mediterraneo" di Mango (sì, ascolto rock e metal principalmente, ma la poesia che sapeva trasmettermi Pino Mango con le sue canzoni non l'ho mai più provata, lo ammetto):
Insomma, una suggestione continua, che ti porta da Santa Cesarea Terme, con le sue architetture di influenza araba e moresca, a Santa Maria di Leuca dove, secondo la leggenda, si incontrano i due mari, Ionio e Adriatico, con le sue chiese candide e il faro che domina la scogliera, fino ad arrivare a Punta Palascìa, il punto più orientale d'Italia, dove sorge il sole un po' prima rispetto al resto del Paese.Bianco e azzurro seicon le isole che stanno lìle rocce e il marecoi gabbianiMediterraneo da vederecon le aranceMediterraneo da mangiarecon le chieseMediterraneo da pregareSiedi quie getta lo sguardo giùtra gli ulivil'acqua è scura quasi blu
E ancora Otranto, con il Castello Aragonese e il centro storico antico che sembra una bomboniera tanta è la sua perfezione, Gallipoli che, a differenza del pensiero comune, non è soltanto un luogo pieno di discoteche e locali notturni, ma possiede un borgo antico molto particolare, e Porto Badisco, dove sarebbe sbarcato Enea, in fuga da Troia assediata e distrutta, in compagnia del padre Anchise e del figlioletto Ascanio.
Per quanto riguarda il mare, non c'è nemmeno bisogno di parlarne: acqua cristallina, di una purezza impressionante, sabbia bianca e finissima in località più turistiche come Marina di Pescoluse e Punta Prosciutto (nei pressi di Porto Cesareo), ma anche di un blu cobalto intensissimo, nelle parti più rocciose, come la già citata Palascìa, come non avevo mai visto.
A picco su Otranto... |
Angolo suggestivo di Santa Cesarea Terme |
Il faro di Punta Palascìa |
Una soleggiata Gallipoli |
Quindi, mi raccomando, onorate le usanze e la cucina locali, se siete di quelli che, quando sono in vacanza, si lanciano sul primo McDonald's che trovano, allora questo blog non fa per voi! ;)
Spero di avervi proposto una prospettiva interessante su questa terra, alla prossima con nuove mete tutte da scoprire!
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