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lunedì 27 luglio 2015

#film: Unstoppable. Fuori controllo.

Dopo fiumi di scetticismo cronico e irreparabile sconsolatezza cinematografica, ieri mi sono finalmente imbattuta, seppur casualmente, in un film che merita davvero di essere definito tale: sto parlando di "Unstoppable. Fuori controllo", pellicola del 2010 diretta da Tony Scott, regista già celebre per aver diretto "filmoni" come "Top Gun" e "Nemico Pubblico".


Si tratta di un film basato su una vicenda realmente accaduta, il disastro ferroviario (o quasi) avvenuto in Ohio nel 2001 quando un treno, fuori controllo, percorse oltre 100 km senza personale a bordo. Un fatto di cronaca che, sinceramente, non ricordavo affatto (in effetti all'epoca avevo soltanto 12 anni) e che, probabilmente, non avendo lasciato dietro di sé una carneficina, non ha attratto poi così tanto i mass media nazionali e non.

Tornando al film, tra gli attori principali troviamo Denzel Washington, una vera e propria istituzione nel mondo del cinema, magistrale in questa sua interpretazione, un bravo Chris Pine, che è uscito dal suo solito ruolo "bel bamboccione dall'occhio ceruleo" offrendo al suo pubblico un'interpretazione drammatica e d'impatto, e Rosario Dawson, nei panni di una dirigente ferroviaria, concedetemelo, con le palle. 

Ciò che colpisce di più, fin dalle prime scene del film, è l'assoluta leggerezza del personale ferroviario locale, fattore che ti fa rivalutare un po' quello nostrano (forse): un macchinista che scende dal treno che sta guidando, gira lo scambio per poi risalire su un treno che, ma guarda te, nel frattempo ha già preso velocità e si sta allontanando inesorabilmente.

Da qui, ansia, tensione e adrenalina a mille. Tutto il film si snoda lungo la corsa folle per cercare di fermare il convoglio che, a causa del peso e della lunghezza di oltre un chilometro, procede spedito, dritto incontro ad altri treni che macinano km, sullo stesso binario, ma in direzione opposta.
Catastrofi evitate in extremis grazie ad un coordinamento centrale stranamente efficace, e un intervento provvidenziale da parte di un ferroviere-eroe che è riuscito a bloccare la folle corsa saltando sul treno e tirando il freno.



Nel film, ovviamente, realtà ed enfatizzazione tutta hollywoodiana si mescolano, lasciando comunque inalterata la trama della vicenda, con un buon compromesso in grado di tenere lo spettatore incollato allo schermo con un mix di ammirazione e mal di stomaco perenne. Particolarmente efficaci le riprese fatte direttamente dalle cabine di comando del treno, che rendono bene il senso di velocità e la percezione del pericolo.

Una curiosità: durante le riprese del film, che ha anche rischiato di non venire alla luce a causa dei continui tagli di budget da parte della Fox, un treno utilizzato per girare alcune scene è deragliato sul serio, nel villaggio di Bridgeport (Ohio), ma senza provocare danni o feriti, fortunatamente.

Insomma, un thriller realistico e ben congegnato, dove la suspense si mantiene inalterata dall'inizio alla fine, legandosi anche alle vicende familiari dei protagonisti, ma senza cadere mai nella sdolcinatezza gratuita.



Un film che mi ha spinta anche a fare una piccola riflessione, un po' polemica, com'è nel mio stile:
Possibile che conosciamo tutti i dettagli della vita erotico-sentimentale di showman e starlette, e il nome di quel ferroviere che riuscì a evitare una possibile carneficina non risulta da nessuna parte, invece di comparire a caratteri cubitali non appena aperto Google?! 
 Meditate, gente, meditate e schifatevi quanto me, per cortesia.

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