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martedì 30 agosto 2016
#libri: Provincia cronica, Emilio Nigro
Provincia cronica (Teomedia, 2016) è un libro duro, disincantato, dove non c'è spazio per personaggi positivi, né tantomeno per il cosiddetto “lieto fine”.
Provincia cronica è una raccolta di dodici novelle crude se non crudeli, amare, che sbattono in faccia al lettore tutto lo squallore e le difficoltà di una società moderna malata, che costringe i suoi attori ad estenuanti battaglie quotidiane.
Emilio Nigro sceglie, sapientemente, di ambientare le sue storie nella provincia del Sud Italia, scegliendo accuratamente soltanto il rovescio (negativo, ovviamente) della medaglia: il Sud non è quello del mare cristallino, del sole, delle spiagge e della bellezza mediterranea, affatto, il Sud di Nigro è quello della piccola criminalità, dei locali malfamati, della delinquenza, della droga e dell'alcolismo.
Anche i protagonisti si allineano perfettamente a questa atmosfera decadente che pervade la raccolta, una sfilata di donne facili, emozioni bulimiche che confluiscono in storie d'amore (o meglio, di sesso) malate e insoddisfacenti, donne oggetto maneggiate con scarsa cura da uomini voraci, violenza da entrambe le parti, protagonisti senza nome, né caratterizzazione fisica o morale, ma che rimangono comunque fortemente impressi.
Il background teatrale di Nigro emerge prepotentemente anche nello stile narrativo: ritmo incalzante, scrittura intima e colloquiale, un intelligente uso della prima persona che permette al lettore una profonda empatia con i protagonisti delle vicende, seppur così spesso negativi, mettendo a nudo con schietta sensibilità il senso di inadeguatezza e la necessità di evasione che permea la realtà contemporanea.
La lettura risulta scorrevole, nitida e piacevole, nonostante le tematiche siano spesso scomode, le novelle si somigliano, le caratteristiche sono comuni, ma l'autore sa aggiungere ogni volta un pizzico di crudele ironia, che sfocia in feroce sarcasmo, in grado di identificarle distintamente una ad una.
La Provincia diventa Cronica come un male incurabile, un cancro morale che affligge tutti coloro che ne fanno parte, “come una malattia, come una sfortuna, come un'anestesia, come un'abitudine”, come direbbe qualcuno, visione pessimistica erede di grandissimo autori della letteratura moderna (da La nausea di Sartre a Uomini e Topi di Steinbeck, impossibile prescindere da Chuck Palahniuk, Bret Easton Ellis e dal filone narrativo della Pulp Literature).
"Questo articolo è apparso su Paper Street in data 22/08/2016. Per gentile concessione".
http://www.paperstreet.it/cs/leggi/provincia-cronica-emilio-nigro.html
venerdì 26 agosto 2016
##RecensioniPerEsordienti: Allison Carter. Il caso Bright, Claudia Crocioni
Nuovo appuntamento con lo spazio dedicato agli scrittori esordienti, nato in collaborazione con il sito http://www.recensioniperesordienti.it/ e il portale ChanceinComune, un angolino fatto di recensioni, focus e interviste agli autori che si affacciano per la prima volta nel variegato mondo letterario che noi lettori famelici tanto amiamo.
Per chi di voi ancora non lo conoscesse, provvedete subito, mi raccomando: RecensioniPerEsordienti.it è un portale online nato dalla passione di un gruppo di ragazzi per la lettura, la scrittura e la narrativa, un team che ha tanta voglia di mettersi in gioco e diffondere la cultura nel web, un team ben consolidato di cui faccio parte anch'io, con grande piacere.
E allora proseguiamo la nostra avventurosa partnership, con la mia recensione di un'autrice davvero in gamba: quest'oggi parliamo di "Allison Carter. Il caso Bright" di Claudia Crocioni: buona lettura!
Cinquecento pagine. Cinquecento pagine sono tante, specialmente per un romanzo giallo (o, per meglio dire, poliziesco), il ritmo rischia di rallentare, l'adrenalina di scemare, la suspense di spegnersi pian piano, come una candela consumata.
Capita, sì, ma certamente non con Allison Carter. Il caso Bright, ultima fatica della giovane e talentuosa autrice romana Claudia Crocioni, un romanzo che, una volta letto, tutto d'un fiato, non si dimentica.
Tutti i fattori concorrono per farne un volume assolutamente appassionante: la scrittura è agile, veloce ma allo stesso tempo psicologicamente introspettiva, le atmosfere sono quelle del thriller, dove la violenza irrompe in una piccola realtà cittadina, ma soprattutto i personaggi, che si mostrano al lettore nudi, senza filtri, in preda a passioni ed emozioni tangibili.
Sarà una scia di efferati delitti, sarà la spirale di dolore che avvolge ogni cosa, sarà la fragilità che accomuna uomini e donne soli, in balia di un destino spesso crudele, ad avvicinare i due protagonisti principali, Allison Carter, detective coraggiosa dal passato difficile, e Aaron Fisher, il ragazzo che, gradualmente, riuscirà a far breccia nel suo cuore indurito dalla vita.
La vicenda si svolge nella cittadina di Bluehill (con qualche incursione in Italia e in Tibet), dove la nostra Allison, dopo un tragico aborto e il fallimento del matrimonio con Ben, è alle prese con il caso più difficile della sua carriera; a farle da braccio destro il fedele Steven Cowell, vero e proprio angelo custode e sincero amico.
Una volta conosciuto l'enigmatico Aaron, tutti gli elementi sembreranno convergere verso il Naticode, night club ritrovo della malavita locale, luogo di spaccio di una micidiale droga – proprio la bright che dà il titolo al romanzo – in grado di indurre le proprie vittime in stato vegetativo.
L'adrenalina cresce, l'uso del flashback e della narrazione in prima persona dei vari personaggi conferisce freschezza ed empatia verso il lettore, l'epilogo è una sorpresa continua, che spiazza il lettore con sapienza: chi entra nel mondo di Allison Carter, difficilmente ne esce (e la cosa ci piace molto, ovviamente!).
Per chi di voi ancora non lo conoscesse, provvedete subito, mi raccomando: RecensioniPerEsordienti.it è un portale online nato dalla passione di un gruppo di ragazzi per la lettura, la scrittura e la narrativa, un team che ha tanta voglia di mettersi in gioco e diffondere la cultura nel web, un team ben consolidato di cui faccio parte anch'io, con grande piacere.
E allora proseguiamo la nostra avventurosa partnership, con la mia recensione di un'autrice davvero in gamba: quest'oggi parliamo di "Allison Carter. Il caso Bright" di Claudia Crocioni: buona lettura!
Cinquecento pagine. Cinquecento pagine sono tante, specialmente per un romanzo giallo (o, per meglio dire, poliziesco), il ritmo rischia di rallentare, l'adrenalina di scemare, la suspense di spegnersi pian piano, come una candela consumata.
Capita, sì, ma certamente non con Allison Carter. Il caso Bright, ultima fatica della giovane e talentuosa autrice romana Claudia Crocioni, un romanzo che, una volta letto, tutto d'un fiato, non si dimentica.
Tutti i fattori concorrono per farne un volume assolutamente appassionante: la scrittura è agile, veloce ma allo stesso tempo psicologicamente introspettiva, le atmosfere sono quelle del thriller, dove la violenza irrompe in una piccola realtà cittadina, ma soprattutto i personaggi, che si mostrano al lettore nudi, senza filtri, in preda a passioni ed emozioni tangibili.
Sarà una scia di efferati delitti, sarà la spirale di dolore che avvolge ogni cosa, sarà la fragilità che accomuna uomini e donne soli, in balia di un destino spesso crudele, ad avvicinare i due protagonisti principali, Allison Carter, detective coraggiosa dal passato difficile, e Aaron Fisher, il ragazzo che, gradualmente, riuscirà a far breccia nel suo cuore indurito dalla vita.
La vicenda si svolge nella cittadina di Bluehill (con qualche incursione in Italia e in Tibet), dove la nostra Allison, dopo un tragico aborto e il fallimento del matrimonio con Ben, è alle prese con il caso più difficile della sua carriera; a farle da braccio destro il fedele Steven Cowell, vero e proprio angelo custode e sincero amico.
Una volta conosciuto l'enigmatico Aaron, tutti gli elementi sembreranno convergere verso il Naticode, night club ritrovo della malavita locale, luogo di spaccio di una micidiale droga – proprio la bright che dà il titolo al romanzo – in grado di indurre le proprie vittime in stato vegetativo.
L'adrenalina cresce, l'uso del flashback e della narrazione in prima persona dei vari personaggi conferisce freschezza ed empatia verso il lettore, l'epilogo è una sorpresa continua, che spiazza il lettore con sapienza: chi entra nel mondo di Allison Carter, difficilmente ne esce (e la cosa ci piace molto, ovviamente!).
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mercoledì 24 agosto 2016
#cultura: Di Gavi in Gavi edizione 2016, "Il Gavi e le stelle"
Anche quest'anno vi parlo di un appuntamento importante che ritorna, quello con Di Gavi in Gavi, la manifestazione culturale ed enogastronomica che si svolge nel borgo medievale di Gavi, in provincia di Alessandria, in quella "terra di mezzo" che è il basso Piemonte, al confine con la Liguria.
Durante l'edizione 2016 protagonisti assoluti saranno "I grandi chef e le buone storie piemontesi", con 4 Chef stellati Michelin, 4 showcooking per carpire le ricette dei maestri, 4 prodotti Dop, il Gavi Docg e l'Ovada Docg, ma soprattutto la partecipazione speciale di chef Bruno Barbieri, uno dei volti più amati del celebre Masterchef Italia.
A condurre la giornata sarà Lisa Casali, blogger, scrittrice e conduttrice televisiva, con la partecipazione di Patrizio Roversi, conduttore e inviato televisivo di Italia Slow Tour e TuristiperCaso.
Per quanto riguarda gli Chef stellati, saranno Ivano Ricchebono, di The Cook, Fabrizio Tesse, della Locanda di Orta, Andrea Ribaldone, di Alli due buoi, e Federico Gallo, della Locanda del Pilone, mentre i luoghi dell'evento saranno le Corti dei Templari, del Mondo, dell'Ovada, delle Fiabe, delle Chiacchiere, Piazza Martiri della Benedicta e il Molino del Neirone.
Il programma è ricco e gustoso al punto giusto: dalle 15.30 apertura della manifestazione, dalle 16 alle 17.30 si svolgerà il primo showcooking condotto da Lisa Casali, dalle 16.30 potrete incontrare Barbieri a spasso a degustare per le corti gaviesi, alle 17.15 avverrà la premiazione del miglior abbinamento tra i prodotti tipici presentati dagli 11 comuni della Denominazione e il Gavi Docg, nonché la proclamazione del vincitore del contest fotografico #storiedelgavi, entrambe ad opera di chef Barbieri.
La giornata proseguirà con il secondo showcooking, dalle 18.30 alle 20.00, alle 19.30 chiusura delle corti, dalle 20.30 Di Gavi in Gavi - Le stelle e i calici, con assaggi e brindisi notturni nelle cantine della denominazione, e infine grande musica, con il concerto di Barbara Monte, violinista gaviese di fama mondiale.
Le cantine aperte dalle 20.30 saranno:
Durante l'edizione 2016 protagonisti assoluti saranno "I grandi chef e le buone storie piemontesi", con 4 Chef stellati Michelin, 4 showcooking per carpire le ricette dei maestri, 4 prodotti Dop, il Gavi Docg e l'Ovada Docg, ma soprattutto la partecipazione speciale di chef Bruno Barbieri, uno dei volti più amati del celebre Masterchef Italia.
A condurre la giornata sarà Lisa Casali, blogger, scrittrice e conduttrice televisiva, con la partecipazione di Patrizio Roversi, conduttore e inviato televisivo di Italia Slow Tour e TuristiperCaso.
Per quanto riguarda gli Chef stellati, saranno Ivano Ricchebono, di The Cook, Fabrizio Tesse, della Locanda di Orta, Andrea Ribaldone, di Alli due buoi, e Federico Gallo, della Locanda del Pilone, mentre i luoghi dell'evento saranno le Corti dei Templari, del Mondo, dell'Ovada, delle Fiabe, delle Chiacchiere, Piazza Martiri della Benedicta e il Molino del Neirone.
Il programma è ricco e gustoso al punto giusto: dalle 15.30 apertura della manifestazione, dalle 16 alle 17.30 si svolgerà il primo showcooking condotto da Lisa Casali, dalle 16.30 potrete incontrare Barbieri a spasso a degustare per le corti gaviesi, alle 17.15 avverrà la premiazione del miglior abbinamento tra i prodotti tipici presentati dagli 11 comuni della Denominazione e il Gavi Docg, nonché la proclamazione del vincitore del contest fotografico #storiedelgavi, entrambe ad opera di chef Barbieri.
La giornata proseguirà con il secondo showcooking, dalle 18.30 alle 20.00, alle 19.30 chiusura delle corti, dalle 20.30 Di Gavi in Gavi - Le stelle e i calici, con assaggi e brindisi notturni nelle cantine della denominazione, e infine grande musica, con il concerto di Barbara Monte, violinista gaviese di fama mondiale.
Le cantine aperte dalle 20.30 saranno:
- La Smilla - Bosio
- Cascina Gentile di Oddone Daniele Az. agricola - Capriata d'Orba
- Broglia Soc. semplice agricola - Gavi
- Ghio Roberto Vigneti Piemontemare - Gavi
- Il Poggio Az. agricola di Francesca Poggio - Gavi
- La Ghibellina di Marina Galli Ghibellini - Gavi+
- Magda Pedrini Az. agricola - Gavi
- La Cedraia di Cremonini Marco e Paolo - Novi Ligure
- La Raia Soc. agricola s.s. - Novi Ligure
- Castello di Tassarolo del Marchesi Spinola s.s. - Tassarolo
- La Zerva Az. vitivinicola di Cozzio Ida Lorenzi - Tassarolo
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lunedì 22 agosto 2016
#cinema: Il connubio perfetto? Arte e cinema, ça va sans dire...
Arte e cinema... quale connubio più armonioso? Vite di artisti, richiami più o meno velati a opere d'arte di fama mondiale, piccoli accenni sullo sfondo di intense vicende o arte come protagonista assoluta, sono molteplici i fili che legano in maniera indissolubile questi due prodotti del genio umano, e i film che sono nati da questa liaison risultano sempre particolarmente suggestivi e affascinanti.
Oggi niente ironia, voglio condurvi per mano all'interno della bellezza, quella vera, con la B maiuscola; perché magari la bellezza non lo salverà, questo piccolo, sofferente mondo, ma almeno ci permetterà di prendere una boccata d'aria pura, di fare un tuffo tra tele e acquerelli, di toccare con mano sculture e installazioni contemporanee, di conoscere artisti che hanno cambiato il corso della nostra storia.
E allora, signore e signori, ecco a voi l'Arte, servita su un piatto d'argento (o meglio, su una "bobina" tutta da scoprire)...
Oggi niente ironia, voglio condurvi per mano all'interno della bellezza, quella vera, con la B maiuscola; perché magari la bellezza non lo salverà, questo piccolo, sofferente mondo, ma almeno ci permetterà di prendere una boccata d'aria pura, di fare un tuffo tra tele e acquerelli, di toccare con mano sculture e installazioni contemporanee, di conoscere artisti che hanno cambiato il corso della nostra storia.
E allora, signore e signori, ecco a voi l'Arte, servita su un piatto d'argento (o meglio, su una "bobina" tutta da scoprire)...
Se avete voglia di conoscere la classifica dei più bei film ispirati ad opere d'arte, allora vi basta un piccolo click qui, e buona lettura ;)
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mercoledì 17 agosto 2016
#RecensioniperEsordienti: Il Mistero del Sogno nel Tempo, Valentina Cardellini
Ecco con un nuovo appuntamento dedicato agli scrittori esordienti, nato in collaborazione con il sito http://www.recensioniperesordienti.it/ per proporvi recensioni, focus e interviste agli autori che si affacciano per la prima volta nel variegato mondo letterario che noi lettori famelici tanto amiamo.
Per chi di voi ancora non lo conoscesse, provvedete subito, mi raccomando: RecensioniPerEsordienti.it è un portale online nato dalla passione di un gruppo di ragazzi per la lettura, la scrittura e la narrativa, un team che ha tanta voglia di mettersi in gioco e diffondere la cultura nel web, un team ben consolidato di cui faccio parte anch'io, con grande piacere.
E allora proseguiamo con la nostra avventurosa partnership con la recensione di una giovane autrice che promette decisamente bene: quest'oggi parliamo di "Il mistero del sogno nel tempo", di Valentina Cardellini.
Buona lettura!
Un amore in grado di oltrepassare confini geografici, temporali, crudeli avversità, momenti di scoramento e mille difficoltà, un amore così puro, intenso e indissolubile da permettere a due amanti di riconoscersi anche sotto mentite spoglie, e di innamorarsi ogni volta come la prima.
In questa sensazione avvolgente sta la vera forza del romanzo “Il Mistero del Sogno nel Tempo” di Valentina Cardellini, un romanzo storico preciso e puntuale, ricco di riferimenti a fatti e personaggi realmente esistiti (molto interessante l'appendice finale, dove l'autrice ci dona un piccolo focus sulla sua ricerca storiografica nella stesura di questo libro), che narra una storia d'amore con la A maiuscola: romantica, avventurosa, mai scontata né sdolcinata.
Insomma, il giusto compromesso tra narrativa storica, d'avventura e sentimentale, un romanzo ben calibrato dove i due giovani protagonisti si ribellano ad una sorte troppo spesso crudele e ingiusta, travalicando le epoche della storia per raggiungersi: dall'assolato Salento dei giorni nostri a quello del Quattrocento, da un'affascinante Venezia mercantile alle scorribande di una banda di corsari senza scrupoli, guidati dal temibile Barbarossa, fino ad un'aula universitaria di Bologna, il tutto narrato con uno stile particolarmente evocativo e suggestivo, ricco di dettagli che catapultano il lettore in una realtà a metà tra verità dei fatti e risveglio onirico dei sensi.
Oltre allo stile, a colpire il lettore è anche la profonda caratterizzazione dei personaggi: i sentimenti si alternano con maestria, senza mai scadere in un eccessivo pathos, le emozioni tengono incollati fino all'ultima pagina, la magia è assolutamente tangibile tra le pagine del romanzo; sembra quasi di avere tra le mani un antico volume rilegato in profumata pelle, fatto di lettere d'amore, di una corrispondenza segreta che abbiamo avuto la fortuna di poter sbirciare, un taccuino dove avvertiamo la mano di una ragazza coraggiosa e di un giovane ancora acerbo, ma di grande valore, e di certo non un moderno e tecnologico e-reader, o tablet, che sia.
Nel complesso, un'opera assolutamente consigliata, coinvolgente come la cantilena che ci accompagna dall'inizio alla fine del volume, una sorta di formula magica che nasconde un'antica e magistrale profezia: «Quel che il tuo cuore non vede e non sa, quel che il tuo cuore trattiene e non dà!», una profezia che soltanto la forza dell'amore saprà trasformare in «Quel che il mio cuore già vede e già sa, quel che il mio cuore vorrebbe e avrà!».
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martedì 16 agosto 2016
#libri: Lo sterminio, Simone Scala
Ecco con un nuovo appuntamento dedicato agli scrittori esordienti, nato in collaborazione con il sito http://www.recensioniperesordienti.it/ e il portale chanceincomune.altervista.org/ per proporvi recensioni, focus e interviste agli autori che si affacciano per la prima volta nel variegato mondo letterario che noi lettori famelici tanto amiamo.
Per chi di voi ancora non lo conoscesse, provvedete subito, mi raccomando: RecensioniPerEsordienti e ChanceinComune sono dei portali online nato dalla passione di un gruppo di ragazzi per la lettura, la scrittura e la narrativa, un team che ha tanta voglia di mettersi in gioco e diffondere la cultura nel web, un team ben consolidato di cui faccio parte anch'io, con grande piacere.
E allora proseguiamo con la nostra avventurosa partnership con la recensione di Lo sterminio, appassionante racconto fantasy di Simone Scala: buona lettura!
Orchi contro esseri umani, in una guerra senza fine e, soprattutto, senza esclusione di colpi: potrebbe sembrare uno spunto fin troppo classico e inflazionato, per un racconto fantasy, eppure Simone Scala ne Lo sterminio riesce a capovolgere lo schema tradizionale mettendo gli orchi, esseri malvagi e spregevoli, in una posizione di assoluto dominio.
La belva ha prevalso sull’uomo, la razza umana è prostrata, debole, fragile all’inverosimile, vessata da una specie che, solitamente, siamo abituati a vedere in netto svantaggio.
Stavolta sono gli Orchi a far pagare al genere umano le violenze commesse, uccidendo indistintamente donne, bambini e anziani, saccheggiando e mettendo a ferro e fuoco tutto ciò che si para davanti al loro cammino, proprio come nella più crudele delle guerre.
Un esercito, quello degli Orchi, che somiglia terribilmente a quelli dei capitoli più truculenti della nostra storia millenaria, dove gli esseri umani, da usurpatori, diventano vittime sofferenti.
Sullo sfondo di questa terribile vicenda si staglia la storia di Jokyka, bambina dai poteri sovrannaturali, che verrà aiutata da creature dal fascino ancestrale, pronte a schierarsi al fianco degli umani per un tacito e antico accordo…
Un epilogo ricco di colpi di scena, che potrebbe cambiare le sorti di una guerra risolutiva come soltanto le grandi tragedie della storia (nonostante la dimensione fantasy nella quale ci stiamo muovendo) lo sono state, e che dimostra la florida vena narrativa di un autore di livello come Scala.
Nel complesso, la lettura risulta piacevole e scorrevole anche grazie allo stile fluido, semplice ma mai banale, una scrittura pulita che si avvicina alla tradizione del romanzo storico, oltreché a quella fantasy internazionale.
La trama intrigante, la sapiente caratterizzazione dei personaggi, ma soprattutto la dimensione intimistica ed emozionale nella quale il lettore viene immerso fin dalle prime pagine, che spinge all’empatia più pura, rendono “Lo sterminio” la prova dell’abilità e del talento narrativo di Simone Scala, senigalliese doc, professore liceale e già autore di romanzi come “La ragazza di Venezia”, “La montagna dei vecchi tricicli” e “I racconti della scure”.
sabato 13 agosto 2016
#news: Photo Contest STORIE DEL GAVI
Buongiorno amici della Mansarda!
Informazione di servizio: la sottoscritta partecipa al Photo Contest STORIE DEL GAVI, con uno scatto tra le le dolci colline del Gavi, sullo sfondo della magica Chiesetta di Montei...
Il titolo? "Amor sacro e Amor profano"... #storiedelgavi
Informazione di servizio: la sottoscritta partecipa al Photo Contest STORIE DEL GAVI, con uno scatto tra le le dolci colline del Gavi, sullo sfondo della magica Chiesetta di Montei...
Il titolo? "Amor sacro e Amor profano"... #storiedelgavi
Vi chiedo soltanto un like al link qui sotto, grazie mille a chiunque lo farà! :)
venerdì 12 agosto 2016
#film: Poltergeist, Gil Kenan
Quando una roba viene bene, andrebbe lasciata esattamente com'è.
Questo vale per le ricette, per le relazioni interpersonali, per i libri e... soprattutto per i film.
Sì perché, quando ti vai a confrontare con un filmone cazzuto, che ha segnato una generazione intera di cinefili, è quasi scontato che tu ti faccia malissimo, e che non possano che venir fuori delle cazzate disumane.
E, infatti, è proprio quel che è successo al povero Poltergeist, quello sfigatello del 2015, s'intende, una pellicola che ci fa nascere, in maniera del tutto spontanea, direttamente dal più profondo del nostro cuoricino, una sola domanda: ma perché, porco mondo?!
Ma perché, caro Gil Kenan, ti sei andato a impelagare in un tale ginepraio, invece di spremerti le meningi e farti venire una mezza (e dico mezza, non pretendo molto) idea originale?
Insomma, avrete capito che una roba più inutile non si poteva fare: il film, in effetti, fa paura.
Ma non nel senso che tutti noi, anime innocenti, vorremmo ardentemente, giammai, fa paura nel senso che fa proprio cagare, è semplicemente un copia - incolla della trama e della struttura del film originale, il vero Poltergeist. Demoniache Presenze del 1985, un remake infarcito di idiozie e inutili gingilli tecnologici, atti soltanto a farci capire, casomai fossimo tonti e non lo avessimo compreso, che siamo nel Ventunesimo secolo.
Cellulari che sfrigolano ed elettrizzano capelli che manco la 220 di casa, elettrodomestici posseduti ma, chicca assoluta, l'esplorazione di ciò che resta del cimitero infestato sotto casa fatta tramite un... drone.
Sì, avete capito bene: avete presente quei bei giocattolini che son più le volte che spaccano la testa a ignari turisti di quelle che vagano per l'aere indisturbati?
Proprio quello.
Immaginatevi il trauma e lo sconcerto di questi poveri e irrequieti morti stecchiti quando si sono visti arrivare addosso un aggeggio pilotato da un ragazzino di 10 anni, roba da pauuura.
Inoltre, tutto questo uso/abuso della tecnologia toglie valore alla scena madre del film originale, qui ripresa paro paro, quella del televisore, catalizzatore delle presenze demoniache che infestano la casa, capace addirittura di inglobare la piccola di casa, Maddy.
Ma come se non bastasse, a far crollare inesorabilmente l'intera pellicola nel mondo della parodia è il surreale personaggio di Carrigan Burke (un improbabile e un po' cazzone Jared Harris), chiamato dalla famiglia Bowen per salvare la piccola Madison: una sorta di "acchiappafantasmi" televisivo dal carisma irresistibile (?), l'unione sopraffina del fascino di Gordon Ramsey + una pungente ironia alla Bastianich + la viulenza di Antonino Cannavacciuolo nei suoi momenti peggiori, un Giacobbo de 'noantri che irrompe sulla scena come un elefante in una cristalleria, trasformando l'intera operazione nella più totale confusione cinematografica.
Anche i personaggi (e i rispettivi interpreti) zoppicano parecchio: una mamma (Rosemary DeWitt) che dà della psicotica alla propria bambina (Kennedi Clements), una sorella maggiore col mestruo perenne (Saxon Sharbino), un papà ebete come solo i papà nei film horror sanno essere (Sam Rockwell), insomma il delirio più totale e completo.
A 'sto punto, direi che, più che Poltergeist, sembra uno Scary Movie mal riuscito, uno degli ultimi, per intenderci e, nonostante gli effetti speciali si siano ovviamente evoluti, il film non ha nulla da aggiungere alla pellicola originale, ben congegnata ed equilibrata, grazie a quel pizzico di ironia che Tobe Hooper, con lo zampino di Steven Spielberg, aveva saputo infondere nella sua creatura.
Tirando le somme... un film da guardare soltanto se siete under 12 (tanto si sa, a quell'età non capiscono una cippa). O masochisti. O stitici. O se non sapete nemmeno che cosa sia un vero film horror, e allora, che vi parlo a fare, tzè...
"Questo articolo è apparso su TheMacGuffin.it. Per gentile concessione".
Questo vale per le ricette, per le relazioni interpersonali, per i libri e... soprattutto per i film.
Sì perché, quando ti vai a confrontare con un filmone cazzuto, che ha segnato una generazione intera di cinefili, è quasi scontato che tu ti faccia malissimo, e che non possano che venir fuori delle cazzate disumane.
E, infatti, è proprio quel che è successo al povero Poltergeist, quello sfigatello del 2015, s'intende, una pellicola che ci fa nascere, in maniera del tutto spontanea, direttamente dal più profondo del nostro cuoricino, una sola domanda: ma perché, porco mondo?!
Ma perché, caro Gil Kenan, ti sei andato a impelagare in un tale ginepraio, invece di spremerti le meningi e farti venire una mezza (e dico mezza, non pretendo molto) idea originale?
Ma non nel senso che tutti noi, anime innocenti, vorremmo ardentemente, giammai, fa paura nel senso che fa proprio cagare, è semplicemente un copia - incolla della trama e della struttura del film originale, il vero Poltergeist. Demoniache Presenze del 1985, un remake infarcito di idiozie e inutili gingilli tecnologici, atti soltanto a farci capire, casomai fossimo tonti e non lo avessimo compreso, che siamo nel Ventunesimo secolo.
Cellulari che sfrigolano ed elettrizzano capelli che manco la 220 di casa, elettrodomestici posseduti ma, chicca assoluta, l'esplorazione di ciò che resta del cimitero infestato sotto casa fatta tramite un... drone.
Sì, avete capito bene: avete presente quei bei giocattolini che son più le volte che spaccano la testa a ignari turisti di quelle che vagano per l'aere indisturbati?
Proprio quello.
Immaginatevi il trauma e lo sconcerto di questi poveri e irrequieti morti stecchiti quando si sono visti arrivare addosso un aggeggio pilotato da un ragazzino di 10 anni, roba da pauuura.
Inoltre, tutto questo uso/abuso della tecnologia toglie valore alla scena madre del film originale, qui ripresa paro paro, quella del televisore, catalizzatore delle presenze demoniache che infestano la casa, capace addirittura di inglobare la piccola di casa, Maddy.
Ma come se non bastasse, a far crollare inesorabilmente l'intera pellicola nel mondo della parodia è il surreale personaggio di Carrigan Burke (un improbabile e un po' cazzone Jared Harris), chiamato dalla famiglia Bowen per salvare la piccola Madison: una sorta di "acchiappafantasmi" televisivo dal carisma irresistibile (?), l'unione sopraffina del fascino di Gordon Ramsey + una pungente ironia alla Bastianich + la viulenza di Antonino Cannavacciuolo nei suoi momenti peggiori, un Giacobbo de 'noantri che irrompe sulla scena come un elefante in una cristalleria, trasformando l'intera operazione nella più totale confusione cinematografica.
Anche i personaggi (e i rispettivi interpreti) zoppicano parecchio: una mamma (Rosemary DeWitt) che dà della psicotica alla propria bambina (Kennedi Clements), una sorella maggiore col mestruo perenne (Saxon Sharbino), un papà ebete come solo i papà nei film horror sanno essere (Sam Rockwell), insomma il delirio più totale e completo.
A 'sto punto, direi che, più che Poltergeist, sembra uno Scary Movie mal riuscito, uno degli ultimi, per intenderci e, nonostante gli effetti speciali si siano ovviamente evoluti, il film non ha nulla da aggiungere alla pellicola originale, ben congegnata ed equilibrata, grazie a quel pizzico di ironia che Tobe Hooper, con lo zampino di Steven Spielberg, aveva saputo infondere nella sua creatura.
Tirando le somme... un film da guardare soltanto se siete under 12 (tanto si sa, a quell'età non capiscono una cippa). O masochisti. O stitici. O se non sapete nemmeno che cosa sia un vero film horror, e allora, che vi parlo a fare, tzè...
"Questo articolo è apparso su TheMacGuffin.it. Per gentile concessione".
martedì 9 agosto 2016
#libri: L'orrore invisibile, Steve Santori
Ecco con un nuovo appuntamento dedicato agli scrittori esordienti, nato in collaborazione con il sito http://www.recensioniperesordienti.it/ per proporvi recensioni, focus e interviste agli autori che si affacciano per la prima volta nel variegato mondo letterario che noi lettori famelici tanto amiamo.
Per chi di voi ancora non li conoscesse, provvedete subito, mi raccomando: RecensioniPerEsordienti e ChanceinComune sono due portali online nati dalla passione di un gruppo di ragazzi per la lettura, la scrittura e la narrativa, un team che ha tanta voglia di mettersi in gioco e diffondere la cultura nel web, un team ben consolidato di cui faccio parte anch'io, con grande piacere.
E allora proseguiamo con la nostra avventurosa partnership con la recensione di un romanzo affascinante e inquietante, L'orrore invisibile, di Steve Santori: buona lettura!
Per chi di voi ancora non li conoscesse, provvedete subito, mi raccomando: RecensioniPerEsordienti e ChanceinComune sono due portali online nati dalla passione di un gruppo di ragazzi per la lettura, la scrittura e la narrativa, un team che ha tanta voglia di mettersi in gioco e diffondere la cultura nel web, un team ben consolidato di cui faccio parte anch'io, con grande piacere.
E allora proseguiamo con la nostra avventurosa partnership con la recensione di un romanzo affascinante e inquietante, L'orrore invisibile, di Steve Santori: buona lettura!
Una vecchia casa coloniale che nasconde un inenarrabile segreto. Un gruppo di adolescenti apparentemente impazziti, immersi in una scia di orrore, violenza, sangue e follia che sembra non avere mai fine. Uno psichiatra chiamato a salvare da pessima sorte un liceo classico della provincia marchigiana, un compito che potrebbe rivelarsi fatale anche per un luminare della scienza...
Gli ingredienti per fare di “L'orrore invisibile”, libro d'esordio del talentuoso Steve Santori, un ottimo thriller ci sono tutti: l'intreccio narrativo è incalzante, il ritmo serrato non lascia un solo istante di tregua al lettore, i personaggi sono bizzarri, spregevoli, perfettamente caratterizzati e, perlopiù, repellenti quanto basta per farsi ricordare per lungo tempo.
Ma “L'orrore invisibile” non è soltanto un thriller ben congegnato, poiché l'elemento più prezioso dell'intera opera è sicuramente la capacità dell'autore di aggiungere un pizzico di ironia anche nei momenti più drammatici: un esempio su tutti l'azzeccato paragone tra il liceo, microhabitat variegato tenuto costantemente sotto controllo da professori vigili e telecamere a circuito chiuso, e la casa del Grande Fratello, ricovero di derelitti e personaggi di dubbio gusto.
Un paragone che ci mostra il gusto, tutto orwelliano, che l'autore prova nel sondare l'animo umano, le sue reazioni, emozioni, desideri e pulsioni, spesso più assimilabili all'ambito animale che prettamente umano, prendendolo in giro con salace sarcasmo.
Sarcasmo percepibile anche nello stile linguistico enfatico, talvolta esagerato, comunque sopra le righe, come del resto l'intera narrazione.
Indubbiamente uno spunto che fornisce il perfetto aggancio per un pensiero che va a scuotere energicamente il mondo della letteratura contemporanea: chi ha stabilito che un buon thriller, per essere tale, debba necessariamente affidarsi soltanto all'elemento triviale, alla crudezza degli omicidi più efferati, magari fini a se stessi?
Perché nel volume di Santori gli omicidi, il sangue, l'elemento orrorifico ci sono, eccome se ci sono, ma diventano fattori propedeutici a riflessioni ben più importanti: i giovani protagonisti che conosciamo pagina dopo pagina mostrano un disagio che, al di là dell'elemento surreale che caratterizza talvolta questo genere letterario, diventa manifesto delle nuove generazioni, sempre in lotta per conquistarsi il proprio spazio nel mondo, spesso alle prese con difficoltà e un senso di scoramento difficilmente assimilabile.
Insomma, thriller ma anche metafora di una società in pieno disfacimento, in balia di slogan pubblicitari, smartphone e un profondo, difficilmente colmabile senso di solitudine che nulla (e nessuno) risparmia.
giovedì 4 agosto 2016
#cultura: Torna la Festa del Pensiero di Alessandria... E vuole crescere!
Il tema di quest’anno sarà “la tregua”.
La Festa, patrocinata dal Comune, dalla Provincia di Alessandria e dall’Università del Piemonte Orientale, è organizzata dall’Associazione “Fili – laboratorio filosofico permanente” e dall’IIS Saluzzo-Plana, in collaborazione con l'Associazione La Voce della Luna e in rete con il Conservatorio A. Vivaldi e altre associazioni culturali e i media locali.
Il festival comprende 4 giorni di eventi eterogenei: mostre, laboratori, concerti, caffè filosofici, proiezioni di film, spettacoli teatri, conferenze e convegni, passeggiate.
Molti di questi incontri sono organizzati autonomamente o con l’aiuto dei ragazzi della città (studenti degli istituti superiori, del Conservatorio di Alessandria, giovani universitari).
Per realizzare tutto questo e crescere abbiamo bisogno del vostro contributo, per creare insieme un’occasione e uno spazio di tregua, nel quale fare cultura per riprendere il filo del pensiero critico.
Per saperne di più www.festadelpensiero.it o seguici sulla nostra pagina Facebook: Festa del Pensiero
Oppure scrivi a info@festadelpensiero.it e guarda il video al link https://www.youtube.com/watch?v=R_3AWWJubRo per capire meglio di che si tratta.
La donazione, a partire da 10 euro, è possibile senza limiti di cifra e può essere realizzata entro l'8 settembre 2016 sull'IBAN: IT75M0853010400000440114794 di Banca d’Alba, filiale di piazza della Libertà 26, 15121 Alessandria, intestato a FILI. LABORATORIO FILOSOFICO PERMANENTE, con il nominativo di chi effettua e la causale “erogazione liberale per seconda festa del pensiero”; se si desidera ricevuta via mail o in cartaceo si prega di fornire i dati necessari, che verranno rigorosamente tutelati secondo la normativa relativa alla privacy.
I nomi dei sostenitori del progetto saranno pubblicati e ringraziati sulle le nostre pagine social e sul sito.
Oltre alla donazione libera sopra citata, sempre allo stesso IBAN potrete effettuare una donazione per contribuire ad un'altra iniziativa importante, il fundrasing civico: una raccolta di fondi nella Città per portare a termine il lavoro dei ragazzi della Festa del Pensiero e permettere a chiunque lo desideri di supportarne il progetto.
Le spese di realizzazione, fortemente ridotte grazie all’impegno totalmente volontario degli organizzatori e dei collaboratori e alla generosità di molti ospiti e fornitori, si riferiscono principalmente:
- alla presenza e alla performance di più di 30 artisti (2200€)
- al service necessario per la fruizione degli eventi (2200€)
- ai costi SIAE (2000€)
Infine, per sostenere le iniziative culturali della Festa del Pensiero, abbiamo deciso di provare anche il crowdfunding, una raccolta fondi online attiva per 40 giorni al link https://www.eppela.com/it/projects/9680-festa-del-pensiero, dove potrete effettuare una donazione a partire da 5 euro.
Sostenete la cultura, sostenete la Festa del Pensiero di Alessandria!
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martedì 2 agosto 2016
#cinema: Saffo e Ganimede: tutta la bellezza dell'amore omosessuale al cinema
Sul grande schermo, quando parliamo di storie d'amore, immediatamente pensiamo a dichiarazioni romantiche alla Shakespeare in Love, a momenti struggenti come ne Le pagine della nostra vita, ad altri di passione in stile Ghost e Moulin Rouge.
Che madornale errore! Siamo nel 2016 gente e, specialmente negli ultimi anni, alcuni tra i ruoli più intensi e forti provengono direttamente da pellicole cinematografiche a tema omosessuale: fortunatamente ne è passata di acqua sotto i ponti dallo scandalo all'uscita de I segreti di Brokeback Mountain (e stiamo parlando del 2005, non del 1800), e ad oggi un bacio o una scena d'amore omo non destano più tutto questo scalpore.
Se volete scoprire questa classifica cinematografica dedicata al mondo gay ma non solo, una top5 che vi farà emozionare e riflettere (sul serio), allora non vi resta che cliccare qui, per essere catapultati direttamente su TheMacGuffin.it.
Buona lettura! :)
Che madornale errore! Siamo nel 2016 gente e, specialmente negli ultimi anni, alcuni tra i ruoli più intensi e forti provengono direttamente da pellicole cinematografiche a tema omosessuale: fortunatamente ne è passata di acqua sotto i ponti dallo scandalo all'uscita de I segreti di Brokeback Mountain (e stiamo parlando del 2005, non del 1800), e ad oggi un bacio o una scena d'amore omo non destano più tutto questo scalpore.
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